il Punto Coldiretti

L’Ue rinvia i controdazi sul whiskey, il vino italiano con il fiato sospeso

L’Unione Europea rinvia a metà a aprile i dazi annunciati sul whiskey americano che avevano spinto il presidente degli Stati Uniti Donald Trump a minacciare l’Unione Europea con dazi del 200% su vini e bollicine, alimentando i timori di una guerra commerciale nel bicchiere tra le due sponde dell’Atlantico. Un vero pericolo per l’export vinicolo italiano che ha superato nel 2024 il traguardo degli 8 miliardi di euro di fatturato on quasi 22 milioni di ettolitri spediti oltre frontiera secondo l’ultima analisi Ismea.

Un record che è ora secondo la Coldiretti messo a rischio dalla minaccia dei dazi negli Stati Uniti che si confermano essere il principale mercato di sbocco. Oltre allo scatto in avanti dei valori (+5,5%), tornano a crescere i quantitativi inviati all’estero con un +3,2%, dopo la battuta d’arresto del 2023.

A trainare le vendite sui mercati internazionali sono state le bollicine, che rappresentano oggi il 25% dell’export in volume e il 29% del valore maturato sui mercati esteri. Il bilancio dell’anno del segmento spumanti è estremamente positivo, con un aumento del 12% in termini quantitativi e del 9% in valore. L’Italia si conferma leader mondiale per volumi esportati e seconda in valore dietro la Francia che ha mantenuto i volumi del 2024 ma ha subito un lieve calo dei valori (-2%), mentre la Spagna ha mostrato una battuta d’arresto in quantità (-3%) a fronte di un incremento degli introiti (+4%).

Da evidenziare per l’Italia la crescita sostenuta per i vini a denominazione di origine protetta (DOP), che chiudono l’anno con un incremento del 6,5% in valore e del 7,6% in volume. Gli IGP registrano un aumento più moderato (+1,3% in valore, +2,8% in volume), mentre i comuni subiscono una contrazione di quasi il 7% in quantità, compensata da un equivalente incremento dei corrispettivi monetari.

Gli Stati Uniti nel 2024 rappresentano ben il 24% del fatturato complessivo maturato all’estero, grazie al balzo in avanti del 10,2% (+7% in volume). Le esportazioni verso la Germania, secondo mercato di riferimento, crescono in valore di quasi il 4%, ma cedono a volume mentre avanzano ma a passo moderato le esportazioni verso il mercato britannico (+1% a valore, +2% a volume).Da segnalare gli ottimi sviluppi delle vendite in Canada, al quarto posto tra i principali clienti (+15,3% il fatturato, +4% gli ettolitri) e in Russia, che nell’intera annata trascorsa ha incrementato gli acquisti di vini e spumanti italiani di oltre il 40% sia a valore che a volume.

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