il Punto Coldiretti

Macfrut: Coldiretti in campo per un rilancio a 360 gradi dell’ortofrutta Made in Italy

Coldiretti  mette in campo proposte e  nuovi progetti per  rispondere alla grave emergenza provocata dal conflitto in Ucraina con gli aumenti record delle materie prime. E lo fa  in un settore importante per il made in Italy, come l’ortofrutta, che negli anni è stato poco sostenuto. Nel convegno “L’ortofrutta italiana tra emergenze e competitività” organizzato il 4 maggio  al Macfrut  di Rimini, sono state tracciate nuove traiettorie per un settore che si colloca tra i campioni dell’export, con un valore nel 2021 di 5,6 miliardi e un incremento dell’8 per cento.

Un confronto che ha visto la partecipazione con il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, il segretario generale, Vicenzo Gesmundo, il presidente di Coldiretti Rimini, Guido Cardelli Masini Palazzi, del ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, dell’assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna, Alessio Mammi, del presidente del Cso Italy, Paolo Bruni, dell’amministratore delegato di Cai, Gianluca Lelli, dell’eurodeputato Paolo De Castro, del direttore merci, marketing e E commerce di Carrefour Italia, Gilles Ballot, del responsabile ortofrutta di Conad, Gianmarco Guernelli, del presidente Unaproa, Sonia Ricci, di Marco Salvi, presidente di Fruit Imprese e di Roberto Della Casa, docente di Marketing e gestione dei prodotti agroalimentari dell’Università di Bologna.

Prandini ha messo subito in chiaro un concetto fondamentale  su cui Coldiretti si batte: il riconoscimento del valore del cibo. Non si può accettare – ha sostenuto il presidente di Coldiretti – che un caffè venga pagato una media di 1,2 euro molto di più di un kg di frutta. E’ un insulto anche in termini nutrizionali E bisogna farlo capire ai consumatori. Abbiamo sbagliato – ha incalzato Prandini – ad accettare prezzi di vendita non equi per i nostri prodotti.  Ha anche evidenziato come non sia sullo stesso piano tutta la grande distribuzione. “Con Carrefour stiamo ragionando per aumentare la presenza dell’ortofrutta e non solo nei supermercati italiani, ma anche in quelli esteri. E lo stesso principio vale con Conad. L’obiettivo è di valorizzare la produzione delle nostre aziende”. Prandini ha usato toni duri invece nei confronti di quei discount  che procedono con le aste a doppio ribasso svilendo così il lavoro dei nostri soci. Industrie e cooperative – ha aggiunto –  non sono tutte uguali. Se non avessimo costruito un rapport con coop, industrie e istituzioni non avremmo mai realizzato quello che siamo riusciti a fare al Porto di Ravenna. Per aumentare l’export – ha ribadito- è importante investire sulla logistica, ma in modo diverso. Bisogna partire dal trasporto marittimo per competere con Paesi come la Spagna. La sfida oggi non si deve limitare a leggere i dati, ma a colmare il gap che quei dati evidenziano. Servono dunque infrastrutture, e con questo – ha spiegato” non intendo dire che bisogna puntare su tutti i porti, perché sarebbe un errore. Frazionare non rende competitive le infrastrutture. Bisogna poi fare rete e sistemi, realizzare piattaforme”. Ma credere anche  in quello che si fa. Prandini, per esempio, ha definito un paradosso la scelta di Berlino come sede della maggiore rassegna ortofrutticola europea. Deve essere – ha detto- una fiera italiana. E in termini di competitività non poteva non essere in primo piano il tema del costo del lavoro L’inflazione cresce e per sostenere i consumi, per Prandini, bisogna garantire i salari, aumentando gli stipendi ma senza appesantire i costi delle imprese.

L’obiettivo competitività è prioritario. E’ vero che l’ortofrutta ha realizzato buone performance sul fronte dell’export, “ ma non basta, la Spagna ha raggiunto 13 miliardi e prima era sotto di noi”. Insomma bisogna fare di più. E l’imperativo è fare rete per consentire a tutte le imprese, piccole, medie e grandi di raggiungere i traguardi.

Coldiretti è pronta a nuove sfide. E tra queste c’è anche quella dell’acqua. “Dobbiamo ricominciare a realizzare bacini di accumulo, si costruivano negli anni Sessanta e Settanta e ora dobbiamo riprendere a realizzarli, perché solo con l’acqua avremo cibo di qualità. Così come si deve investire in energia. Il Governo ha accettato la nostra richiesta e cioè di consentire anche la vendita di energia prodotta da impianti fotovoltaici e non limitare le autorizzazioni solo per l’autoconsumo. Ora vediamo se l’Unione europea dà il via libera. Le nostre aziende non devono solo coprire i costi, devono guadagnare perché altrimenti non saranno in grado di fare innovazione. Il via libera a cisgenetica e Nbt non è più rinviabile, ha affermato Prandini, che ha deplorato la decisione dell’Unione europea di fissare la discussione alla metà del 2023.  Ha messo in guardia dal ripercorrere gli stessi errori fatti con la chimica leggera che è stata delocalizzata. Con cisgenetica e Nbt abbiamo una grande occasione per affrontare  emergenze come gli stress idrici e i cambiamenti climatici.

Altro tema delicato quello della gestione dati. La Ue, secondo Prandini, deve creare una piattaforma blockchain  e perchè non realizzarla in Italia? Ora ci sono solo due piattaforme al mondo negli Stati Uniti e in Cina e “non possiamo rischiare di cedere i nostri dati solo a due  potenze. La vostra Coldiretti – ha concluso – sta lavorando in una visione di medio lungo periodo”.

Il segretario generale, da parte sua, ha sottolineato come sia stato fatto un passo importante in favore dell’ortofrutta italiana per uscire dallo stallo in cui era finita in “venti anni in cui abbiamo ascoltato i padroni del vapore”. Ma ora – ha detto Gesmundo- siamo qui per giocare la nostra partita. Siamo in tempi di guerra e i più forti ne approfittano. Gesmundo ha invitato a riflettere sulla necessità di garantire i consumatori e ha citato il caso glifosate” non si può tornare a importare tonnellate di grano con glifosate che resta nella pasta. Non ci staremo.” Nessun arretramento dunque perché “le speculazioni sono in agguato” Così come ha ribadito  la battaglia della Coldiretti contro i prodotti iper processati perché “ non si può lasciare nelle mani di 15 persone che detengono l’1% della ricchezza mondiale e che governano medicine e hi tech la gestione della Dieta universale”. Per rafforzare i rapporti con i consumatori Coldiretti intende  ampliare la rete dei mercati di Campagna amica.

Il ministro Patuanelli ha evidenziato la centralità dell’ortofrutta italiana tra  le produzioni agricole del mondo. Ha ricordato le positive performance dell’export che lasciavano sperare in una crescita nel 2022, ma dopo due anni di pandemia il settore si trova ad affrontare difficoltà per l’aumento del costo energia, dei fattori della produzione e delle materie prime. Una condizione drammatica – ha sottolineato- per gli agricoltori che non possono scaricare l’aumento dei costi. Il governo – ha  spiegato – fa poco ma è tutto quello che oggettivamente può fare. Sono stati assegnati in 4 mesi  30 miliardi per sostenere imprese e famiglie. Ha anche detto che su impulso della Coldiretti è stato accelerato il V bando dei contratti di filiera e la norma sull’agrisolare per  aiutare le imprese  agricole a diventare energeticamente indipendenti. Ma serve anche una semplificazione per chi vuole investire. Ha poi rimarcato la distintività del nostro cibo e la capacità degli agricoltori di garantire cibo di qualità e sicuro che consentirà di vincere qualsiasi sfida.

L’europarlamentare Paolo De Castro ha affermato che la guerra non deve diventare un alibi per mettere in discussione gli standard di qualità che ci consentono di essere i primi della classe. Anche sul provvedimento di contrasto alle pratiche sleali ha detto che non sono ammessi passi indietro, come starebbe avvenendo per alcuni prodotti  per i quali si stanno allungando i termini di pagamento.

L’ad di Cai Lelli ha focalizzato il suo intervento sulla necessità di colmare il gap logistico che rende la bolletta italiana per l’ortofrutta la più cara della Ue. Cai è impegnato a realizzare economie di scala che rendano più competitive le imprese, ma è anche presente sul fronte dei servizi e dell’innovazione. Ha anche annunciato un accordo con Assologistica e Confetra per un progetto di rinnovamento logistico per superare il forte ritardo che si registra in particolare nella logistica del freddo. Si tratta di una iniziativa con le Ferrovie dello Stato per consentire alle merci di arrivare più velocemente sui mercati.

L’assessore all’Agricoltura dell’Emilia Romagna Alessio Mammi ha condiviso la  necessità di una svolta per l’ortofrutta (l’ultimo intervento – ha detto – risale ai tempi del ministro Marcora) e ha chiesto alla Coldiretti di mettere a punto “un piano strategico” per rilanciare un settore che vale 25 miliardi e che rappresenta un patrimonio economico e ambientale.  Mammi si è dichiarato pronto ad accettare la proposta Coldiretti. Ballot ha evidenziato l’impegno di Carrefour a promuovere l’ortofrutta italiana” abbiamo portato le arance a Dubai e il kiwi a Taiwan”. Sulla stessa linea il responsabile di Conad.

Sonia Ricci, presidente di Unaproa e responsabile della consulta ortofrutta di Coldiretti, ha assicurato “ ci saremo per costruire un piano per l’ortofrutta che è acqua, salute, cibo di qualità”. Ha anche lamentato  i problemi sul fronte della competitività (il concime costava a dicembre 50 euro oggi ne costa più di 100” e ha anche detto che “la competitività è dettata da regole certe uguali per tutti”. Per Ricci è necessario un patto con la Gdo ed è anche importante parlare con i consumatori per portare valore al nostro carrello. Il prezzo deve contenere qualità, ma anche remunerazione equa del lavoro.

Per Salvi lo scenario mondiale dei flussi   è destabilizzato dalla guerra. Ha ricordato che in Russia con le sanzioni del 2014 e il successivo embargo sono stati regalati 2 miliardi di export di frutta a Turchia, Cina e Nord Africa. E oggi sono in crisi 4 milioni di tonnellate. Ha poi messo in luce l’aumento dei costi (+20/30% per materie prime, pallet e logistica e +100% per l’energia) e ha chiesto di rientrare nel provvedimento che stanzia aiuti alle imprese energivore perché quelle che trasformano frutta sono tra queste.

Bruni ha detto con chiarezza che su tutti i tempi chiave dall’emergenza alla competitività la Coldiretti c’è. Ha poi lamentato le difficoltà a esportare: bisogna intervenire sui nuovi mercati dove l’accesso è sbarrato dalle barriere fitosanitarie e ha riportato l’attenzione sui 6 dossier aperti “se il Mipaaf è a fianco delle imprese l’aumento dell’export dell’8% può salire di più”.

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