Manovra, etichetta trasparente e agroenergie nel Nadef del Governo
L’etichetta trasparente entra della Nota di aggiornamento del Def approvata dal Governo. Tra gli obiettivi primari nel settore agricolo e agroalimentare per il potenziamento delle filiere del made in Italy infatti è spuntato l’impegno, per tutelare il consumatore, a “rafforzare l’etichettatura d’origine dei prodotti attraverso un lavoro costante in sede europea e nazionale”. Un orientamento del Governo chiaramente emerso anche al Villaggio della Coldiretti a Bologna dove il premier, Giuseppe Conte, e i ministri delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, e dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, si erano dichiarati favorevoli all’indicazione in etichetta dell’origine degli alimenti. Inoltre, l’Italia- si legge nel documento – è leader della qualità con un numero elevato di produzioni Dop/Igp/Stg, una ricchezza da promuovere e salvaguardare: la protezione delle indicazioni geografiche nel mondo e sul web costituisce una delle azioni più importanti per limitare il fenomeno distorsivo dell’Italian sounding”. All’agricoltura è comunque dedicato un corposo capitolo e anche con riferimento al Green New Deal, orientato tra l’altro ai cambiamenti climatici, alla tutela della biodiversità e alla riconversione energetica, come annunciato da Conte, il settore svolge un ruolo importante. Per quanto riguarda le linee programmatiche per il settore agricolo si parte dall’impegno a “rimettere l’agricoltura e l’agroalimentare al centro delle scelte economiche e sociali del Paese”. Si punta infatti a valorizzare il patrimonio di biodiversità, tutelare il paesaggio e ridurre il consumo del suolo. Priorità anche al potenziamento degli investimenti nelle infrastrutture irrigue, nella prevenzione del dissesto e allo sviluppo della ricerca con incentivi all’agricoltura di precisione. Spazio poi al rafforzamento delle filiere anche con il recepimento della direttiva Ue di contrasto alle pratiche commerciali sleali, al benessere animale e alla lotta a emergenze fitosanitarie come la Xylella e la cimice asiatica. Nel Nadef c’è anche un riferimento alla nuova programmazione della Politica agricola comunitaria (Pac) per la quale l’obiettivo è stabilizzare le risorse, ma lavorare anche per tutelare i redditi degli agricoltori e valorizzare le caratteristiche del Made in Italy. Un radicale cambio di passo, come anticipato, consiste nel Green New Deal i cui pilastri sono tutela del territorio, dell’ambiente, del paesaggio e della biodiversità attraverso la riduzione del consumo del suolo e della desertificazione, la tutela delle risorse idriche , il contrato alle sofisticazioni alimentari e il perseguimento dell’obiettivo “rifiuti zero”. Oltre a misure per la riconversione delle imprese, l’efficienza energetica, la mobilità sostenibile e la rigenerazione delle città. Per promuovere sviluppo e nuove tecnologie nella prossima legge di bilancio saranno introdotti due nuovi fondi, assegnati a Stato e Enti territoriali, per un valore di 50 miliardi (per 15 anni) finalizzati ad attivare progetti di rigenerazione urbana, di riconversione energetica e di incentivo all’utilizzo di fonti rinnovabili. Il documento a evidenzia che è stato approvato il Piano nazionale per la ricerca di sistema elettrico. Con incentivi per lo sviluppo delle fonti rinnovabili sul modello del decreto “FER1” che sostiene impianti fotovoltaici, eolici, idroelettrici e a gas di depurazione. Con il provvedimento a regime si arriverà a impianti di potenza di 8.000 MW con un aumento della produzione da fonti rinnovabili di circa 12 miliardi di kWh. Intanto, sempre in occasione del Villaggio Coldiretti di Bologna, il Presidente del Consiglio ha annunciato che è in arrivo anche il decreto FER2 con incentivi specifici per le agroenergie. |