il Punto Coldiretti

Meno credito alle imprese agricole, ma la “qualità” è migliore

Meno credito alle imprese agricole. Nel 2023 i prestiti al settore sono calati del 2,5% sull’anno precedente, nonostante si sia trattato di un anno difficile dal punto di vista produttivo e reddituale. E’ uno degli elementi che emerge dal rapporto dell’Osservatorio per l’analisi del mercato del credito della Rete Rurale nazionale sulla base dei dati della Banca d’Italia aggiornati a dicembre 2023. Quanto allo stock dei prestiti richiesti dalle aziende agricole per gli investimenti lo studio registra una ulteriore flessione nel 2023 che aggiunta a quella rilevata nel 2022 porta a un -8,8%. 

Il dato costituisce il risultato della riduzione della la domanda di prestiti per la costruzione di fabbricati rurali (-15% nel 2022 e – 12,6% nel 2023), per l’acquisto di macchinari e attrezzature (-5% nel 2022 e -7,6% nel 2023), ma anche per gli immobili rurali (-7,1%). L’acquisto di macchinari rappresenta la prima voce di investimenti oltre il breve termine (44% del totale).

Discorso a parte per l’industria alimentare che nel 2022 ha registrato un incremento del 3,5% dei prestiti rispetto all’anno precedente, ma che ha poi invertito la tendenza nel 2023 segnando una contrazione dello 0,6%. Un dato positivo segnalato dall’Osservatorio è la migliore qualità del credito dell’agricoltura rispetto al totale dell’economia e anche dell’industria alimentare. Una conferma della maggiore affidabilità e solvibilità che caratterizza le imprese del settore primario. Il tasso di deterioramento dei prestiti risulta infatti pari all’1,38% per l’agricoltura a fronte del 2,47% per l’industria alimentare e dell’1,78% del totale dell’economia. Analizzando il trend nelle varie regioni emerge dal report la concentrazione del credito in quattro Regioni: la Lombardia che da sola rappresenta il 18,4%, l’Emilia Romagna (13,5%), il Veneto (12,9%) e la Toscana (9%).

Con Piemonte e Trentino Alto Adige in sei regioni, si concentra quasi il 70% dei prestiti agricoli totali. Sono dunque queste sei Regioni ad aver inciso sulla diminuzione del 2,5% nel 2023.  A livello territoriale il tasso di deterioramento si è attestato a un livello minore al Nord (1,06% nel Nord est e 1,11% nel Nord ovest), 1,56% al Centro, 1,78% nel Sud e 1,82% delle Isole.

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
2008 © Copyright Coldiretti - powered by BLUARANCIO S.p.A. | Redazione contenuti

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi