il Punto Coldiretti

Nuova legge sul Florovivaismo, le richieste della Coldiretti

La proposta della nuova legge per il florovivaismo è stata al centro dell’audizione alla Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, dove Coldiretti è intervenuta evidenziando le criticità rilevate nel testo della proposta e sollecitando alcune modifiche.

In particolare, è stato chiesto che vengano individuati e definiti in maniera più corretta i comparti produttivi che compongono il settore florovivaistico e la filiera florovivaistica.

Deve essere riformulata la disposizione volta a rendere giuridicamente coerente il rapporto di connessione tra l’attività principale di produzione e quella di manipolazione, al pari di quanto previsto dall’articolo 2135, terzo comma, del codice civile. L’attività connessa di manipolazione è da inserirsi nel processo produttivo organizzato dell’imprenditore agricolo.

Al fine di rendere efficace il coinvolgimento delle associazioni del settore e di non pregiudicare l’efficacia dei lavori, si è proposto di circoscrivere il numero di partecipanti al “Tavolo tecnico”, riservandolo alle organizzazioni maggiormente rappresentative, e stabilendo i parametri per definire i criteri di maggiore rappresentatività.

Parallelamente, si deve coinvolgere nel “Coordinamento permanente, indirizzo e orientamento per il florovivaismo e lo sviluppo della green economy”, previsto nell’articolato, il mondo imprenditoriale, con rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole maggiormente rappresentative.

Positiva l’istituzione di un sistema di marcatura facoltativo, finalizzato alla valorizzazione delle produzioni florovivaistiche che garantisca il consumatore in merito alle caratteristiche di qualità dei prodotti. In tale prospettiva si rileva la necessità di adottare idonei strumenti finalizzati alla corretta informazione ai consumatori in ordine alla conoscenza dei luoghi di coltivazione dei prodotti florovivaistici (origine), in particolare di fiori recisi e di piante, la cui commercializzazione opera nel mercato globale nel quale la concorrenza da parte di altri Stati spesso risulta sleale.

Deve essere rafforzato il nesso oggettivo tra l’attività principale di coltivazione, ai sensi dell’articolo 2135 del Codice Civile, e le attività dei “Centri per il giardinaggio”.

Si è chiesta una modifica anche al cosiddetto Collegato Agricolo al fine di prevedere un esonero dall’ottenimento dell’attestato di idoneità per le imprese attive da almeno due anni alla data del 25 agosto 2016.

Importante consentire alle imprese florovivaistiche che stipulano con le pubbliche amministrazioni i contratti aventi ad oggetto piante arboree e arbustive (contratti di coltivazione), di collaborare con altre imprese, qualora non siano adeguatamente organizzate per la messa a dimora e per le operazioni successive che garantiscono l’attecchimento.

E’ esperienza acquisita che per le attività di manutenzione del verde pubblico le Amministrazioni si avvalgono (e debbono avvalersi) delle competenze e dell’esperienza dei soggetti che esercitano professionalmente tali attività. Si è chiesto pertanto di sopprimere l’articolo della proposta, recante “Partecipazione dei cittadini alla cura del verde urbano”, per evitare la partecipazione “improvvisata” e volontaria dei cittadini che certo non possono garantire standard qualitativi ed affidabilità nelle attività di cura in parola assimilabili a quelli degli operatori professionali (individuati all’ art. 12 della legge n. 154 del 2016).

Si è chiesto che vengano  promosse –in attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e nei prossimi provvedimenti legislativi – le misure finalizzate al rilancio del settore florovivaistico, a partire dalla rimodulazione del “bonus verde”, la cui operatività è al momento prorogata al 31 dicembre 2024.

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
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