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Pac: i nuovi impegni e gli aiuti degli ecoschemi

Proseguiamo l’analisi della nuova Pac che ha debuttato il 1° gennaio. Alla vigilia della presentazione delle domande entro il 15 maggio Coldiretti punta i riflettori sulle novità e sugli aspetti più complessi, come gli Eco schemi e cioè gli aiuti destinati agli agricoltori che adottano pratiche che impattano positivamente sull’ambiente e sul clima. Grazie anche all’impegno della Coldiretti gli impegni relativi agli eco schemi sono stati demandati agli Stati membri. E per quanto riguarda l’Italia sono state adottate misure che consentono di attribuire gli aiuti al maggior numero di agricoltori. In questa puntata approfondiremo gli eventuali ulteriori impegni per gli agricoltori e i contenuti dei diversi eco schemi.

CI SARANNO MAGGIORI IMPEGNI DI BASE PER GLI AGRICOLTORI? 

Gli impegni di base resteranno di fatto gli stessi. Il rafforzamento della condizionalità scaturisce dall’assorbimento degli impegni previsti dal vecchio pagamento greening e in particolare dalla rotazione delle colture a seminativo e dalla destinazione di almeno il 4% dei seminativi ad aree ed elementi non produttivi.

QUALI SONO LE DEROGHE ALLA CONDIZIONALITÀ RAFFORZATA PER IL 2023?

La condizionalità rafforzata della BCAA7 obbliga gli agricoltori alla rotazione delle colture nei seminativi. La norma viene attuata su tutti i seminativi che richiedono i pagamenti diretti a livello nazionale con eccezioni in base all’orientamento produttivo ed alla dimensione. La rotazione consiste in un cambio di coltura, a livello di parcella, almeno una volta all’anno. L’Italia, recependo la deroga di Bruxelles, legata al conflitto fra Russia e Ucraina, ha stabilito che gli agricoltori non sono obbligati a rispettare la relativa norma di condizionalità sulla rotazione per l’anno di domanda 2023. Tuttavia, poiché tale BCAA funge da baseline per gli impegni introdotti dall’eco-schema 4 (rotazione biennale con colture leguminose/da rinnovo) Buone condizioni agronomiche ambientali e per alcuni interventi agroambientali dello sviluppo rurale (ad esempio la produzione integrata), che hanno il rispetto della BCAA7 alla base, la deroga non si applica per le aziende beneficiarie degli aiuti relativi a tali interventi nel 2023.

La condizionalità rafforzata della BCAA8 impone ai beneficiari di pagamenti diretti di dedicare una superficie pari ad almeno il 4% dei seminativi per aree ed elementi non produttivi con alcune eccezioni in base all’orientamento produttivo e la dimensione. La BCAA8 si applica a partire dal 2024, per effetto della deroga introdotta dalla deroga di Bruxelles. Tuttavia la deroga per il 2023 non può essere applicata dalle aziende che aderiscono o all’eco-schema 5 o ad un intervento agroambientale dello sviluppo rurale che abbia la BCAA8 come baseline.

QUALI SONO I CONTENUTI DELL’ECO-SCHEMA 1?

L’Eco-schema 1 è focalizzato sulla zootecnia e il budget annuale è pari a 376 milioni l’anno.

Lo scopo è di contrastare il fenomeno dell’antibiotico-resistenza e aumentare il benessere degli animali allevati. L’intervento è applicato su tutto il territorio nazionale e prevede due livelli di impegno: il primo relativo al rispetto di soglie di impiego del farmaco veterinario (antibiotici), il secondo per gli allevamenti che si impegnano al rispetto di obblighi specifici nel settore del benessere animale e praticano il pascolamento.

QUALI SONO I CONTENUTI DELL’ECO-SCHEMA 2?

Il secondo eco-schema beneficia di circa 155 milioni di euro l’anno e prevede il mantenimento dell’inerbimento spontaneo o seminato nella SAU investita con colture permanenti.

È previsto un pagamento annuale compensativo (di importo previsto pari a 120 euro ad ettaro) per tutta la superficie oggetto d’impegno, con maggiorazioni nelle Zone Vulnerabili a Nitrati (ZVN) e nelle zone Natura 2000, dove l’importo previsto sale a 144 euro ad ettaro. Esso è cumulabile con il pagamento per la salvaguardia olivi di valore paesaggistico (ECO3), mentre non è cumulabile con il pagamento per misure specifiche per gli impollinatori (ECO4).

QUALI SONO I CONTENUTI DELL’ECO-SCHEMA 3?

Al terzo eco-schema è destinato un budget di 150 milioni di euro annui. Il pagamento medio annuo previsto è pari a 220 euro ad ettaro, con maggiorazioni nelle ZVN e nelle zone Natura 2000 (dove sale a 264 euro). Esso si rivolge agli agricoltori e gruppi di agricoltori in attività e comporta il mantenimento e il recupero degli oliveti a valenza ambientale e paesaggistica, anche in consociazione con altre colture arboree. A determinare l’ammissibilità all’aiuto sono elementi oggettivi riportati nel piano di coltivazione quali il sesto di impianto, le tecniche di allevamento e altre pratiche tradizionali previste dai Registri nazionali/regionali dei paesaggi.

La densità di impianto degli oliveti (calcolata a livello di appezzamento/parcella) deve essere compresa fra 60 e 300 piante ad ettaro, salvo per quelli individuati dalla Regione o Provincia autonoma competente, di 400 piante ad ettaro. Questo eco-schema è cumulabile con il pagamento per l’inerbimento delle colture arboree (ECO2) o, in alternativa, con il pagamento per le misure specifiche per gli impollinatori (ECO5).

QUALI SONO I CONTENUTI DELL’ECO-SCHEMA 4?

Il quarto eco-schema ha una dotazione di 162,5 milioni di euro all’anno, si applica alle superfici oggetto di domanda coltivate a seminativo, individuate e misurate nel SIPA (Sistema di Identificazione delle Parcelle Agricole). L’importo previsto è di 110 euro ad ettaro (con maggiorazioni nelle ZVN e nelle zone Natura 2000 dove sale a 132 euro) e spetta agli agricoltori e gruppi di agricoltori in attività, per l’avvicendamento, almeno biennale, riportato nel Piano di coltivazione. L’avvicendamento riguarda le colture principali e secondarie, compresi i terreni a riposo, per un massimo di quattro anni consecutivi; sono escluse le colture di copertura.

QUALI SONO I CONTENUTI DELL’ECO-SCHEMA 5?

Il quinto eco-schema incentiva gli agricoltori al mantenimento di una copertura dedicata a piante di interesse apistico (nettarifere e pollinifere) a perdere, spontanee o seminate. Il pagamento prevede un importo pari a 500 euro ad ettaro per i seminativi e 250 euro ad ettaro per le colture arboree.

•Anche l’eco-schema 5 prevede una maggiorazione (+20%) nelle zone di Rete Natura 2000 e ZVN. L’eco-schema 5 è cumulabile con il pagamento per la salvaguardia olivi di valore paesaggistico (ECO3), con il pagamento per sistemi foraggeri estensivi con avvicendamento (ECO4), mentre non è cumulabile con l’inerbimento delle colture arboree (ECO2). Infine, occorre notare che le essenze ammissibili per il rispetto dell’ECO5 possono essere utilizzate cumulativamente per ottemperare all’obbligo di raggiungimento del 4% dei terreni seminati ad aree ed elementi non produttivi, introdotto dalla BCAA8.

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