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Pac: le scelte sul pagamento accoppiato nella bozza di Piano strategico

La bozza di Piano Strategico Nazionale (Psn) punta su un’equa distribuzione delle risorse tra gli agricoltori, limando le differenze rispetto al passato e un’ampia flessibilità per calare le misure sulle esigenze di tutti i comparti produttivi.

L’Italia propone nel Psn di destinare ai pagamenti accoppiati il 15% della dotazione annuale nazionale per un totale di 524,8 milioni di euro.

Nel futuro accoppiato, che partirà, se approvato da Bruxelles il primo gennaio 2023, si confermano sostegni importanti alla zootecnia con una dotazione annua di 218,6 milioni di euro (41,6% del budget totale). Le produzioni che ne beneficeranno appartengo alle seguenti categorie produttive:

-vacche da latte (>20 mesi) appartenenti ad allevamenti di qualità a cui saranno destinati il 68,6 milioni di euro per un importo indicativo 67 euro/capo;

-vacche da latte (>20 mesi) appartenenti ad allevamenti di qualità siti in zone montane           a cui saranno assegnati 20,9 milioni di euro per un importo indicativo per capo di 123 euro;

-bufale da latte che beneficeranno di 3,1 milioni euro per un importo indicativo di 32 euro/capo;

-vacche nutrici da carne e a duplice attitudine iscritte ai libri genealogici o registro anagrafico a cui sono stati assegnati 27,2 milioni di euro per un importo indicativo per capo di 123 euro;

-capi bovini macellati, età 12 – 24 mesi, allevati per almeno sei mesi a cui sono destinati 3,1 milioni di euro ed un importo probabile capo di 39 euro;

-agnelle da rimonta con un budget di 7,7 milioni euro e un importo previsto capo di 23 euro;

-capi ovini e caprini macellati           con 5,4 milioni di euro ed un importo indicativo di 5,9 euro/capo;

-vacche a duplice attitudine iscritte ai libri genealogici o registro anagrafico, inserite in piani selettivi o di gestione razza a cui sono stati assegnati risorse pari a 10 milioni di euro e un importo indicativo di 107 euro/capo;

-capi bovini macellati, età 12 – 24 mesi, aderenti a sistemi di etichettatura o IGP ovvero allevati per almeno dodici mesi con 64,5 milioni di euro e un importo previsto di 57 euro capo;

-vacche nutrici non iscritte nei Libri genealogici o nel registro anagrafico e appartenenti ad allevamenti non iscritti nella BDN come allevamenti da latte con una quota di risorse pari a 7,7 milioni di euro ed un importo indicativo per capo di 70 euro;

Per le colture a superficie sarà riservato il 58,4% delle risorse per un totale di 306,2 milioni di euro. L’Italia ha deciso di maggiorare la quota destinata all’accoppiato dal 13 al 15 % con il 2% da destinare unicamente alle colture proteiche come soia, leguminose da granella e erbai annuali di sole leguminose. La dotazione annua di circa 70 milioni di euro ha l’obiettivo di ridurre il livello di dipendenza dell’Italia dall’estero e conseguire un miglioramento della sostanza organica nel suolo. L’importo previsto per la soia è di 145 euro ettaro, per le altre colture proteiche è di 19 euro/ha.

Al grano duro saranno indirizzati 91,3 milioni di euro con un importo indicativo previsto di 109 euro/ha. Il sostegno accoppiato per il grano duro sarà applicato in Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna, Toscana, Umbria, Marche e Lazio. La quota di aiuti è piuttosto consistente poiché il grano duro non può accedere agli eco-schemi, ma rappresenta un settore strategico per il nostro paese.

Al  riso  verrà fornito sostegno tramite all’accoppiato con 74 milioni di euro e l’importo previsto sarà di 336 euro/ha.

Agli agrumi, , saranno destinati 15,9 milioni di euro dell’accoppiato per un importo indicativo all’ettaro di 150 euro.

Tra le altre colture a superficie beneficiarie dell’accoppiato rientrano:

barbabietola con 20 milioni di euro e l’importo indicativo per ettaro sarà di 657 euro/ha;

pomodoro con 10,4 milioni di euro e l’importo indicativo sarà di 173 euro/ha;

olio Dop con 11,8 milioni di euro con un importo ad ettaro previsto di 116 euro/ha.

 

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