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Piante, fiori e ortofrutticoli: nuovi controlli per l’export in uk

Nel nuovo sistema britannico di controlli alle frontiere, Border Target Operating Model (BTOM), le piante ed i prodotti vegetali sono stati classificati in categorie ad alto, medio e basso rischio, in base alla quale saranno o non saranno effettuati i controlli alle frontiere.

  • Alto rischio: Sono incluse tutte le piante da impianto, le patate, alcuni semi ed il legno. Necessitano di pre-notifica, certificato fitosanitario e subiscono controlli documentali nel 100% dei casi. I controlli d’identità e fisici avverranno, nel 100% dei casi, per le piante da impianto da legno e per produzione commerciale; in una percentuale del 30%, per le piante da impianto non da legno e destinate alla vendita come piante da esterno; nel 5% dei casi se, invece, tali piante sono destinate alla vendita per interno. Da notare che dal 30 aprile 2024, le ispezioni per tale categoria di piante, che prima avvenivano presso il luogo di destinazione, saranno eseguiti presso i Border Control Posts (BCP) o Control Point (CP) autorizzati.
  • Medio rischio: riguardano le parti di piante, esclusi frutti e semi, di determinate specie (Cryptocoryne, Hygrophila, Vallisneria, Prunus, Solanum lycopersicum, Solanum melongena, Zea mays, Conifers (Pinales) sotto i 3m), alcuni fiori recisi (Orchidaceae, Dendranthema, Dianthus, Gypsophila, Solidago) ed i semi di determinate specie (Prunus, Rubus, Zea Mays). Necessitano di pre-notifica e certificato fitosanitario. Per i prodotti vegetali a medio rischio provenienti dall’UE, i controlli documentali, d’identità e fisici saranno ridotti al 3% (al 5% per il resto del mondo), tuttavia, tali percentuali di controllo sono soggette a verifica sulla base di un piano di sorveglianza del rischio fitosanitario.
  • Basso rischio: tutte le piante che non ricadono nelle due precedenti classi di rischio sono identificate con rischio basso per cui non subiranno nessun controllo, non richiedono alcun certificato e nemmeno la pre-notifica ma solo la documentazione commerciale. La maggior parte dei prodotti ortofrutticoli provenienti dai paesi UE sono temporaneamente trattati a basso rischio, e non richiedono, quindi, certificato fitosanitario e pre-notifica, né saranno sottoposti ad ispezione ma entrano solo con la documentazione commerciale ai fini della tracciabilità. Si attendono aggiornamenti riguardo alla classificazione di tali prodotti. Gli esportatori UE, prima della partenza delle merci a medio e alto rischio, dovranno contattare l’autorità competente del proprio paese affinché’ un ispettore fitosanitario locale possa emettere il certificato fitosanitario. Tale certificato sarà notificato all’importatore britannico ed attesta che la pianta o il prodotto vegetale è stato ufficialmente ispezionato, soddisfa i requisiti d’importazione della Gran Bretagna ed è esente da parassiti e malattie. Gli esportatori dall’UE, in collaborazione con gli importatori britannici, individueranno la miglior via d’ingresso della merce ad alto rischio.

I controlli alla frontiera potranno essere eseguiti attraverso:

Border Control Posts (BCP): ispezione effettuata da un addetto della Animal and Plant Health Agency (APHA) alla frontiera.

Control Posts (CP): ovvero punti di controllo in zone interne, dove le merci vengono spostate sotto controllo doganale e l’ispezione viene effettuata da un addetto della APHA. Gli importatori possono fare richiesta per essere autorizzati come punti di controllo in modo che le ispezioni siano effettuate presso le proprie strutture. Devono dimostrare di essere dotati di strutture e attrezzature adeguate a garantire la biosicurezza, consentire i controlli e soddisfare i requisiti di salute e sicurezza in linea con la legislazione britannica.

La frequenza delle ispezioni può essere modificata, su decisione del UK Plant health risk group, se emergono minacce alla biosicurezza e alla salute pubblica, a seguito dell’azione continua di monitoraggio e sorveglianza sui prodotti importati. Ancora in fase di valutazione è la rimozione di controlli per piccole quantità destinate ad uso personale e non a scopi commerciali. È prevista la possibilità di delegare i controlli a soggetti privati, secondo lo schema Authorised Operator Status, purché questi dimostrino la presenza di personale formato, strutture adeguate e designate come CP, nonché sistemi di controllo interno. Gli operatori che soddisfano tali requisiti ed abbiano seguito un percorso di formazione condotto dall’Autorità competente britannica, possono ottenere l’autorizzazione ad eseguire autonomamente i controlli, su delega concessa dell’Animal and Plant Agency e SASA (per la Scozia) e loro supervisione. Tale schema inizierà con una fase pilota a partire da giugno 2024 e gli operatori interessati possono fare richiesta di partecipazione a partire dal 8 marzo 2024.

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