Pomodoro da industria: avanti sull’etichettatura e più controlli
Si è tenuto il tavolo sul pomodoro da industria, convocato dal Ministero delle Politiche agricole. A fronte dei dati finali della campagna di raccolta 2021 comunicati dalle rappresentanze industriali, oltre 6 milioni di tonnellate di raccolto che hanno consentito all’Italia di superare la Cina al secondo posto come maggior produttore mondiale di derivati del pomodoro dopo gli Stati Uniti, emerge la forte crescita delle importazioni di semilavorati dei primi 8 mesi del 2021. Un aumento del 68% rispetto allo stesso periodo del 2020, con la Cina principale fornitore. Coldiretti ha ringraziato il Ministero per l’azione messa in atto per confermare il sistema di etichettatura obbligatoria per i derivati del pomodoro, in scadenza a fine anno, con la notifica a Bruxelles della proroga, e ha chiesto che si continui il lavoro per condividere con i partner comunitari l’obiettivo di un sistema europeo di etichettatura obbligatoria dell’origine. Ma servono anche più controlli, proprio in considerazione delle forti importazioni di semilavorati e di alcuni sequestri avvenuti nel 2021 di cui si sta occupando la Magistratura. Coldiretti ha inoltre rimarcato come la riforma della Pac, le scelte per la Strategia nazionale e l’applicazione dell’Ocm ortofrutta, non debbano risultare penalizzanti per un settore di punta dell’agroalimentare italiano come quello del pomodoro da industria. Fondamentali saranno poi le misure relative alla logistica ed al tema dell’irrigazione che potranno essere attivate attraverso le risorse del Fondo Complementare e del Pnrr. |