Pomodoro da industria, campagna di raccolta ostacolata dal maltempo
Al termine della campagna di raccolta del pomodoro da industria viene stimato un raccolto complessivo di circa 5,1 milioni di tonnellate o poco meno (di cui circa 2,7 al Nord e 2,4 al Centro-Sud). La produzione in campo è stata caratterizzata da alte rese al Nord, con circa 74 tonnellate per ettaro rispetto ad una media quinquennale attestata intorno 70 tonnellate per ettaro. Al Centro-Sud sono invece risultate determinanti le calamità atmosferiche e le carenze idriche nel ridurre le rese e le consegne. Ancora una volta i cambiamenti climatici hanno presentato il loro conto. Un conto salato se consideriamo il numero di eventi avversi, di gelate, bombe d’acqua, alluvioni, trombe d’aria e i conseguenti danni nelle campagne. Ma anche periodi di siccità, forte caldo che hanno anticipato, accavallato il periodo di raccolta del prodotto, facendo saltare la programmazione delle consegne, mettendo in difficoltà produttori ed industrie. Ormai non si può programmare una coltivazione senza tenere conto del dazio che si dovrà pagare a questi eventi e diventa indispensabili utilizzare tutti gli strumenti di difesa, attivi e passivi, dell’Ocm e non. A livello mondiale, secondo i dati dell’ultimo report disponibile del World Processing Tomato Council, le produzioni farebbero registrare una crescita del 2,4% rispetto al 2019, con un calo nell’Ue del 4% (Italia in controtendenza +6%, a fronte dei cali spagnolo e portoghese a due cifre), una ripresa delle produzioni cinesi del 20% che con 55 milioni di quintali ritornerebbero il secondo produttore mondiale, scavalcando proprio l’Italia, ed una crescita anche della California (+2%). |