il Punto Coldiretti

Prandini: “Garantire la giusta redditività ai produttori di ortofrutta”

Garantire la giusta reddittività ai produttori di ortofrutta. E’ la priorità indicata dal presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, nel convegno della prima giornata del Villaggio di Cosenza dedicata al settore ortofrutticolo. Il quadro delle produzioni – ha spiegato Sonia Ricci, presidente dell’Unaproa,- è drammatico e va ripensato. Per il presidente della Coldiretti bisogna fare in modo che il valore delle produzioni agricole rimanga agli agricoltori. E ha fatto preciso riferimento al bergamotto, frutto tipico della Calabria dove si concentra il 90% della produzione. Ha spiegato la scelta di realizzare il Villaggio in Calabria “è un territorio attrattivo. Bisogna uscire dalla logica delle cose negative, vanno raccontate invece le positività del territorio che con il connubio turismo, enogastronomia e cultura potrebbe essere valorizzato per nove mesi all’anno.

Una grande opportunità per la Calabria che consentirebbe di creare occasioni di lavoro per chi è costretto a cercarle fuori regione.

E nell’incontro sull’ortofrutta sono stati presentati alcuni casi virtuosi del settore dall’accordo di Chef Express con Fdai (Firmato dagli agricoltori italiani) per l’utilizzo di un milione di chilogrammi di arance ai Campi del Sole che ha investito sull’Igp perché il futuro è nel marchio.

Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica a Catanzaro, “magistrato-contadino”, come si è definito, nel suo intervento ha affermato che l’agricoltura della Calabria non è neppure a metà del suo potenziale. Prima si produceva la materia prima che veniva inviata al Nord dove una volta trasformata veniva rispedita in Calabria, così gli agricoltori pagavano due volte. Ora però si cambia e- ha sostenuto il procuratore- ci sono molte aziende belle che costituiscono l’antimafia della Calabria. D’altra parte da esperto agronomo ha ricordato come sia la regione che può rappresentare al meglio la biodiversità. Ogni 200 metri – ha affermato – il microclima cambia e dunque in Calabria si può produrre tutto quello che l’agricoltura realizza dalle Dolomiti a Pantelleria. Ha poi criticato la scelta della Ue di aver facilitato le importazioni dall’Africa dove si utilizzano fitofarmaci vietati dall’Europa e che provocano tumori. Inoltre le coltivazioni italiane non reggono a una competizione per esempio sul costo del lavoro: in Italia un operaio costa sette volte in più rispetto a un lavoratore africano. La politica – ha detto Gratteri – deve tener conto di questo se vuole salvare l’agricoltura pulita.

Sul fronte della formazione ha sostenuto che serve in Calabria una facoltà universitaria per il turismo agganciato all’agricoltura. Oggi ci sono tre facoltà di Giurisprudenza, ma i laureati non trovano occupazione e sono costretti ad andare fuori. Bisogna invece insegnare a “fare turismo in sinergia con l’agricoltura sostenibile” e ha aggiunto: Coldiretti deve essere l’attore protagonista in questo campo di programmazione.

Prandini ha sostenuto che la Calabria ha grandi opportunità e il problema è che la politica che c’è stata ha girato la testa dall’altra parte. La forza della Coldiretti – ha spiegato – è di parlare di sviluppo a partire dall’agroalimentare con la politica calabrese. E l’obiettivo primario è il riscatto economico, perché finora l’agricoltura è stata sotto pagata ”il riscatto è il giusto reddito economico che rende liberi”.

 

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