La settimana non ha portato variazioni significative ai prezzi agricoli. E’ importante però il segnale che si coglie sui listini del grano duro. L’annuncio della decisione della Commissione europea di bloccare l’import di grano dalla Russia che ha “invaso” anche il mercato italiano ha infatti comportato una prima variazione positiva alla Borsa merci di Foggia dove nell’ultima rilevazione del 27 marzo si sono registrati aumenti per il grano duro biologico, fino, buono mercantile e mercantile (fino a 15 euro la tonnellata per il fino) che hanno messo fine a un trend negativo che proseguiva da settimane.
Le importazioni di grano duro dalla Russia hanno infatti raggiunto il valore record di 445 milioni di chili nel 2023 in aumento di oltre 11 volte (+1013%) rispetto all’ anno precedente, provocando il crollo delle quotazioni del grano made in Italy che ha messo in ginocchio i produttori agricoli, secondo lo studio dell’Osservatorio strategico della Coldiretti sulla base dei dati Istat.
Cereali – Alla Granaria di Milano nessun rialzo per il frumento duro, ma un risultato importante è che si sono fermate le flessioni. Per il frumento tenero invece cali per quello di forza. In riduzione anche il tenero estero comunitario e non Ue. Segno più per il mais, meno per l’avena. Tra i semi oleosi in crescita la soia. Per gli olii vegetali grezzi in aumento i semi di soia delecitinata. Per quanto riguarda gli olii vegetali raffinati alimentari bene semi di soia e palma. Tra i risoni e i risi segno positivo solo per il Roma.
Nei mercati monitorati da Ismea per i cereali a Cuneo -1,4% per l’orzo estero, in riduzione il grano tenero nazionale buono mercantile (-0,9%), fino (-0,8%) e mercantile (-1%), + 3,1% il mais.
Ad Alessandria -1% il grano tenero buono mercantile, -1,3% il fino e -1,6% il mercantile. Guadagna il 4% il grano tenero estero extracomunitario.
A Verona +1,5% il frumento tenero fino.
A Mortara bene il riso Vialone nano (+14,3%).
Per i semi oleosi l’olio di semi raffinati di arachide a Genova segna -0,4%, +2% quello di girasole. A Bologna +1,6% l’olio di semi di soia.
Carni – Poche variazioni per le carni bovine. Solo a Cuneo +2,7% i baliotti Frisona pezzata nera e +0,5% incrocio.
Prosegue l’andamento positivo per i suini.
Ad Arezzo + 2,5% le scrofe, + 1,3% i capi da allevamento da 30 kg, +1,6% (40 kg), +2,3% i suini da macello da 115/130 kg e oltre 180 kg.
A Parma in rialzo i suini da allevamento: +0,5% (100 kg), +1,5% (15 e 30 kg), + 1,3% (25 kg), +1,6% (40 kg), +0,9% (50 kg) e + 0,4% (80 kg),
A Perugia incrementi per i suini da allevamento dello 0,5% (100 kg), dell’1,4% (15 kg), dell’1,2% (25 kg), dell’1,3% (30 kg), dell’1,1% (40 kg) e dello 0,9% (50 kg), per i capi da macello +2,3% (144/152 kg), + 2,2% (160/176 kg) e + 1,7% (90/115 kg). Analogo andamento a Mantova da + 0,4% della taglia 80 kg a +1,5% per quelle da 15 e 30 kg.
Pochi movimenti per le quotazioni degli avicoli, solo a Catania incrementi per le uova:+0,3% (L), + 0,4% (M e S) e +0,3% (XL) da allevamenti in gabbia e +0,3% (Le M) a terra.
Proseguono anche questa settimana i rialzi per gli agnelli: + 20% a Firenze, + 4,8% a Cagliari, + 7,1% a Foggia (+5,9% gli agnelloni), +18,8% a Grosseto, + 2,5% a Macomer e + 16,9% a Viterbo.
In flessione del 7,6% i conigli ad Arezzo.
Latte – E continua a flettere il prezzo del latte spot a Milano (-0,6) e a Verona (-1,1%). Borsa Merci telematica italiana ha evidenziato come il mese di febbraio abbia confermato il trend negativo segnalato a gennaio con il listino dello spot sceso a 0,47 euro il litro (-6,4% la contrazione mensile).
Le Cun – In aumento i prezzi dei suinetti, sia lattonzoli che magrini e dei suini da macello. Prevalgono i listini stabili per i tagli di carne suina fresca, nessuna variazione per grasso e strutti. Fermi i prezzi dei conigli e delle uova.
