Prezzi agricoli: in recupero i cereali, latte spot sempre debole
Il coronavirus ha rallentato anche le quotazioni dei prodotti agricoli. Poche variazioni e per alcuni prodotti, come suini e latte, viene confermato il trend delle settimane precedenti. In ripresa i cereali. Carni – Secondo le rilevazioni di Ismea nessuna variazione sul fronte delle carni bovine. Per i suini proseguono gli aumenti per i capi da allevamento. Ad Arezzo si va dal +1% della taglia da 65 kg, all’1,7 dei 20 kg, fino al 2,5% per i 30 Kg e + 2,7% per i 40 kg. Anche a Parma suini da allevamento in aumento: + 1% per 65 kg, +2,2 per 25 e 30 kg, + 2,4% per 50 kg, e 2,7% per 40 kg. Stesso trend a Perugia con incrementi dall’1,7% a 3,8%. Latte – Ancora una riduzione per il latte spot: a Milano -0,7% (38,15/39,18 euro), non quotato a Verona. Cereali – Sul fronte dei cereali Ismea rileva ad Alessandria una flessione dello 0,7% del grano tenero extra Ue Northern Spring, a Bari il frumento duro buono mercantile e fino mette a segno +1%, mentre il duro mercantile cresce dell’1,1%. Bene anche a Matera dove grano duro fino cresce dell’1,7%. Perdono a Mortara alcune qualità di riso: – 2,8% Ballila e Centauro, – 1,8% Thaibonnet, – 1,4% Roma.Alla Granaria di Milano l’ultima rilevazione segnala i frumenti teneri nazionali fermi, mentre tra quelli esteri calano il comunitario panificabile e il panificabile superiore. Giù anche il Canada West R Spring n. 2 e North Spring n. 2. Le Cun – Per i quanto riguarda i suinetti bene lattonzoli e magroni, per questi ultimi stabili le taglie 80 e 100 kg. Formulati i prezzi dei suini da macello ma non c’è variazione perché il 20 febbraio scorso non erano stati definiti. Stabili le scrofe. |
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