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Bonus filiera per gli agriturismi, domande dal 15 novembre

Il decreto del Mipaaf, pubblicato il 6 novembre, che attiva il bonus ristoranti con uno stanziamento di 600 milioni per l’anno 2020, coinvolge direttamente anche gli agriturismi equiparati, ai fini del bonus, alle altre strutture della ristorazione dal decreto-legge n. 104 del 2020, cosiddetto “decreto-legge Agosto”, convertito con modificazioni dalla legge 126/2020 (articolo 58).

Un ristoro importante per l’intero sistema agroalimentare: da un lato l’aiuto diretto come contributo a fondo perduto per gli agriturismi, dall’altro una boccata di ossigeno per le filiere agroalimentari a cui devono rivolgersi i ristoranti per ottenere il contributo.

Il provvedimento è stato varato tenendo conto dell’impatto determinato dalla chiusura del circuito Horeca che sta continuando a provocare ingenti scorte di prodotto invenduto con una diminuzione dei prezzi in alcuni settori produttivi ad alto rischio di spreco.

L’agevolazione si sostanzia nell’erogazione di un contributo a fondo perduto per sostenere la ripresa e la continuità dell’attività degli esercizi di ristorazione ed evitare gli sprechi alimentari attraverso l’utilizzo ottimale delle eccedenze anche causate da crisi di mercato.

Il contributo a fondo perduto è erogato nel rispetto dei limiti previsti dalla normativa europea in materia di aiuti «de minimis».

Il bonus è riconosciuto per l’acquisto, effettuato dopo il 14 agosto 2020, di prodotti di filiere agricole e alimentari, inclusi quelli vitivinicoli, anche Dop e Igp e di prodotti della pesca e dell’acquacoltura, per valorizzare “la materia prima di territorio”.

Nella nozione di “valorizzazione della materia prima di territorio” sono compresi gli acquisti di prodotti da vendita diretta, da intendersi quali prodotti acquistati direttamente da imprenditori agricoli così come definiti dall’articolo 2135 del codice civile, e i prodotti ottenuti da filiera nazionale integrale dalla materia prima al prodotto finito. Priorità per ottenere gli aiuti è l’acquisto di Dop e Igp e di prodotti ad alto rischio di spreco indicati nell’allegato 1 al decreto (aggiornabile con successivo decreto del Mipaaf) e cioè latte 100% italiano, prosciutto crudo Dop e prosciutto cotto 100% italiano; salumi vari da suino Dop e Igp da animali nati allevati e macellati in Italia; salumi non da carne suina (tacchino, bresaola, altro) da animali nati, allevati e macellati in Italia; formaggi Dop o da latte 100% italiano; olio extra vergine di oliva 100% da olive italiane e/o Dop; carne bianca da animali nati allevati e macellati in Italia; carne bovina, suina, ovi caprina, cunicola da animali nati allevati e macellati in Italia; zuppe di cerali con verdure filiera e materia prima italiana; minestrone con verdure filiera e materia prima italiana; pasta secca con grano 100% italiano; riso da risotto con riso 100% italiano; preparati per risotti (alle verdure, ai funghi, ecc.) da materia prima italiana; passata di pomodoro 100% italiana; polpa di pomodoro o pelati 100% italiana; sughi pronti da materia prima italiana; verdure fresche o conservate in scatola o in vetro filiera e materia prima italiana; verdure conservate in scatola filiera e materia prima italiana (formato per mense); legumi in scatola (fagioli, lenticchie) filiera e materia prima italiana; macedonia di frutta o frutta sciroppata o frutta fresca da filiera e materia prima italiana; succo di frutta e purea di frutta filiera e materia prima italiana; crackers, pane e prodotti da forno da grano 100% italiano; vini e aceti balsamici Dop e Igp.

Il beneficiario deve acquistare almeno tre differenti tipologie di prodotti agricoli e alimentari e il prodotto principale non può superare il 50% della spesa totale. Il contributo, inoltre, non può superare l’ammontare complessivo degli acquisti per i quali viene richiesto, ammontare che non deve essere inferiore ai 1.000 euro né superiore i 10.000 (Iva esclusa).

Per accedere al bonus va presentata la domanda attraverso il Portale della ristorazione dal 15 al 28 novembre 2020 o presso gli sportelli degli uffici postali dal 16 al 28 novembre 2020 negli orari di sportello.

Per ottenere l’aiuto il calcolo dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi medi dei mesi da marzo a giugno 2020 deve essere inferiore ai tre quarti dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi medi dello stesso periodo del 2019. Via libera anche a chi ha avviato l’attività dal 1° gennaio 2019, anche in assenza del suddetto requisito relativo alla riduzione di fatturato e dei corrispettivi. L’entità minima del contributo è di mille euro.

Alla domanda per ottenere il bonus dovrà essere allegata apposita dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, il cui contenuto è specificato nel decreto del Mipaaf.

Il soggetto interessato al bonus provvede, altresì, ad inserire sulla piattaforma della ristorazione, oppure a presentare presso gli sportelli di Poste Italiane, i documenti fiscali (fatture e documenti di trasporto) che certificano l’effettivo acquisto e la consegna dei prodotti effettuati dopo il 14 agosto 2020, anche non quietanzati.

Nel caso in cui il totale dei contributi richiesti ecceda le risorse disponibili si procederà alla determinazione della misura dell’aiuto in proporzione agli acquisti documentati.

Priorità, come detto, è attribuita agli acquisti anti-spreco.

Il bonus non concorre alla formazione della base imponibile delle imposte sui redditi, non rileva ai fini del calcolo della deducibilità degli interessi passivi e della deducibilità delle spese e degli altri componenti negativi di reddito. Il contributo non concorre neppure alla formazione del valore della produzione netta ai fini Irap e non è cumulabile con il contributo a fondo perduto per attività economiche e commerciali nei centri storici.

L’ ICQRF effettuerà a campione, nel limite minimo del 5 % delle domande, le verifiche relative ai requisiti e ai prodotti acquistati.

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
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