Rapporto Fao/Ocse: il Covid 19 ipoteca le favorevoli prospettive di crescita dell’agricoltura mondiale
La pandemia globale del Covid 19 rischia di ipotecare le favorevoli prospettive di medio termine della produzione agricola e del consumo alimentare. L’allarme è stato lanciato dal rapporto Prospettive Agricole Ocse-Fao 2020-2029 (presentato il 16 luglio ), secondo il quale nei prossimi anni la pandemia potrebbe indebolire la domanda e pregiudicare ulteriormente la sicurezza alimentare. Una situazione che rende quanto mai necessario per l’Unione europea e l’Italia adottare misure in grado di garantire l’approvvigionamento di prodotti agricoli e tutelare così la sovranità alimentare. I metodi di produzione italiani consentono ai consumatori di disporre di cibo sicuro, di qualità e che rispetta l’ambiente. L’allarme lanciato da Fao/Ocse sui rischi che l’emergenza Covid 19 crea per la sicurezza alimentare deve far riflettere sulle prossime politiche agricole Ue che dovranno sostenere con una adeguata iniezione di liquidità le imprese agricole penalizzate dall’emergenza. I governi, secondo Fao e Ocse, si trovano ad affrontare la sfida di delineare strategie equilibrate in grado di rispondere alle esigenze immediate a partire dalla carenza di manodopera. Le previsioni per i prossimi dieci anni indicano fluttuazioni della domanda e dell’offerta con forti variazioni dei prezzi. Un altro elemento di criticità è individuato nella riduzione delle disponibilità economiche nei paesi a basso reddito e nelle famiglie causata dal Covid 19 che, con l’indebolimento della domanda, potrebbe pregiudicare ulteriormente la sicurezza alimentare. Il rapporto stima che entro il 2029 la disponibilità media di cibo pro capite raggiungerà circa 3.000 kcal e 85g di proteine al giorno. In particolare si prevede che i consumatori nei paesi a medio reddito utilizzeranno i redditi aggiuntivi per sostituire nella loro dieta gli alimenti di base con prodotti di valore più elevato. Il rapporto evidenzia poi il ruolo chiave di mercati internazionali “aperti e trasparenti” per garantire la sicurezza alimentare, un obiettivo che le restrizioni non consentono di raggiungere. Maggiore innovazione e più investimenti e inclusività sono la ricetta per sistemi agroalimentari produttivi e dinamici. Secondo l’outlook “nel prossimo decennio circa l’85% della crescita della produzione globale di coltivazioni deriverà da migliori raccolti grazie al maggiore utilizzo di input, investimenti in tecnologie di produzione e da migliori pratiche di coltivazione”. L’innovazione dunque sarà strategica per migliorare sostenibilità e resilienza dei sistemi alimentari. Con più raccolti si otterrà un aumento del 10% della produzione, mentre solo il 5% deriverà dall’espansione delle coltivazioni. Stime di crescita per gli allevamenti e l’acquacoltura la cui produzione è destinata nel 2024 a superare la pesca. Oltre al Covid il rapporto mette in luce una serie di altre sfide che l’agricoltura mondiale deve affrontare, dai fenomeni meteorologici estremi sempre più frequenti alle tensioni tra le principali potenze commerciali.
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