Riso, i prezzi crollano e i produttori disertano le Borse merci
Un calo dei prezzi inaccettabile. E’ emergenza per i risicoltori che hanno deciso di disertare le Borse merci in segno di protesta per l’assenza (strumentale) di domanda dell’industria di risone. In tutte le principali piazze i listini del riso sono infatti crollati. Il presidente della Coldiretti di Vercelli-Biella Roberto Guerrini ha spiegato che il prezzo nelle ultime settimane è diminuito di 300 euro alla tonnellata. I produttori già penalizzati dalla siccità, che ha provocato perdite del 50% dei raccolti, e con l’export di riso asiatico raddoppiato lo scorso anno, ora si trovano a fare i conti con la speculazione. Anche la Coldiretti di Pavia ha denunciato che negli ultimi mesi si stanno registrando continue diminuzioni dei prezzi delle principali varietà di riso mediamente del 30 per cento. La Coldiretti di Pavia ha spiegato che gli agricoltori incassano meno di un euro al chilo mentre le famiglie della Lombardia continuano a pagare più di 5 euro al chilo per un chilo di riso. «Siamo di fronte a manovre speculative – ha affermato Stefano Greppi, presidente di Coldiretti Pavia – con il tentativo dell’industria di strumentalizzare l’andamento di mercato, che però non può giustificare un crollo così vertiginoso e repentino dei prezzi riconosciuti agli agricoltori, ancora in difficoltà per gli effetti della siccità dello scorso anno e del boom dei costi di produzione». E anche da Pavia è stato lanciato l’allarme sull’import che rischia di cannibalizzare varietà come Arborio e Carnaroli. L’import dai Paesi terzi che è schizzato dell’82% , è però triplicato |
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