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Scattano le nuove misure di sostegno Ue per vino e ortofrutta

Scattano nuove misure di sostegno all’agricoltura targate Commissione Ue finalizzate ai settori vitivinicolo e dell’ortofrutta. E’ stato infatti pubblicato sulla Gazzetta ufficiale Ue il 4 maggio un Regolamento con nuove indicazioni. Sempre sulla stessa Gu sono stati pubblicati i provvedimenti relativi agli ammassi e ad altre deroghe per diversi prodotti dal latte alle patate.

Le ultime misure varate da Bruxelles per il vino prevedono il via libera alla distillazione, all’ammasso, alla maggiore flessibilità della vendemmia verde e a più risorse per riconversione e ristrutturazione dei vigneti, Per quanto riguarda l’ortofrutta si autorizzano associazioni di produttori e organizzazioni di associazioni di produttori a superare per il 2020 un terzo della spesa per le misure di prevenzione e gestione delle crisi. In questo modo si concede maggiore libertà d’azione per affrontare le problematiche scaturite dalle difficoltà di mercato per il blocco imposto per la pandemia.

Si tratta di azioni mirate a due settori particolarmente colpiti dal blocco delle attività e del commercio. Per quanto riguarda in particolare la filiera del vino la Commissione evidenzia come l’emergenza Coronavirus si sia abbattuta su un settore già in difficoltà per le eccedenze che nel 2019 hanno raggiunto il picco più alto dal 2009. Con la pandemia e la conseguente chiusura dei canali Horeca è arrivato il colpo di grazia. Secondo la relazione della Commissione la domanda di alberghi e ristoranti incide per il 30% in quantità e per il 50% in valore.

Inoltre, sottolinea sempre Bruxelles, il settore deve affrontare un’altra criticità, la carenza di manodopera che mette sotto pressione i viticoltori.
Entrando nel maggior dettaglio delle azioni per il vino si precisa che l’autorizzazione temporanea alla distillazione di vino è concessa solo per produrre disinfettanti, farmaci e ai fini energetici. Viene introdotto temporaneamente l’ammasso. Sia la distillazione ai fini industriali che l’ammasso saranno in vigore fino al 15 ottobre 2020 e saranno finanziati nel quadro dei programmi di sostegno al settore vitivinicolo.

Il regolamento prevede anche l’aumento del contributo Ue per ristrutturazione e riconversione dei vigneti, vendemmia verde e investimenti che si applica sempre fino al 15 ottobre. Riviste anche le misure della vendemmia verde alla luce della difficoltà di reperimento della manodopera e pertanto vengono autorizzate distruzione ed​ eliminazione dei grappoli non ancora giunti a maturazione su una parte dell’azienda, mentre la regola impone che ciò avvenga sull’intera azienda.​

Sempre per quanto riguarda il vino gli altri regolamenti hanno introdotto più flessibilità e proroghe. E’ stata data l’opportunità agli Stati di adattare rapidamente i programmi nazionali di sostegno al settore. Per la vendemmia verde è stato deciso lo slittamento delle domande di aiuto tra il 15 aprile e il 30 giugno (ora 10 giugno), posticipata dopo il 30 giugno anche la scadenza delle operazioni.

Restano inoltre valide le autorizzazioni di impianto e reimpianto di vigneti in scadenza nel 2020 e dunque le viti possono essere piantate nella primavera del 2021. Prorogato anche il termine per l’estirpazione nel caso di reimpianto anticipato. Nessuna sanzione poi per i viticoltori che rinunciano all’autorizzazione, è richiesto però che comunichino la decisione entro il 31 dicembre 2020. Si ricorda che un regolamento di fine gennaio aveva già dato il via libera alle modifiche dei programmi nazionali di sostegno relativi alla promozione.

Per la Coldiretti si tratta di interventi importanti, ma non sufficienti. E’ necessario nell’attuale situazione di emergenza mettere a disposizione degli Stati strumenti di gestione del mercato, dalla distillazione allo stoccaggio fino alla promozione, in modo rapido e flessibile per un periodo di tre anni e con un budget europeo aggiuntivo. E consentendo ulteriori finanziamenti nazionali. Per Coldiretti poi si dovrebbe garantire flessibilità per trasferire eventuali fondi non utilizzati agli anni successivi o anticipare l’impiego delle risorse. Altre misure richieste puntano a consentire le attività di promozione anche sul mercato interno e Ue e a superare gli attuali vincoli previsti dalla normativa sulle accise che non consentono le vendite dirette a distanza nel’Unione europea.

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