il Punto Coldiretti

Tabacco: rinnovato l’accordo Coldiretti-Philip Morris per una filiera Made in Italy

Ha precorso le tappe. Modello di scuola di progetto di filiera, ma anche di sviluppo sostenibile con riduzione di impiego di acqua e prodotti fitosanitari. A dieci anni dal primo accordo, il 6 maggio scorso, Coldiretti ha rinnovato l’intesa con Philip Morris Italia. Abbiamo fatto la storia della tabacchicoltura – ha spiegato il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini in occasione della firma dell’accordo. All’incontro hanno preso parte con il segretario generale Vincenzo Gesmundo e il presidente dell’Ont Italia , Gennarino Masiello,il presidente e amministratore delegato di Philip Morris Italia, Marco Hannappel, Cesare Trippella, Head of Leaf EU Philip Morris Italia, il sottosegretario alle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio e gli assessori all’Agricoltura delle Regioni Veneto Federico Caner, Campania, Nicola Caputo,e Umbria, Roberto Morroni.

Il presidente Prandini ha sottolineato l’importanza della collaborazione che apre, grazie al rinnovo dell’intesa, nuove prospettive in un settore in cui oggi l’Italia è il primo produttore di tabacco della Ue con oltre 1/4 della produzione complessiva, sviluppata su 16.000 ettari. Il presidente di Coldiretti ha anche evidenziato come, grazie agli investimenti, e con il tabacco che non brucia si sia scritta una nuova storia per il settore. Prandini si è appellato poi alla politica per scongiurare l’aumento della tassazione per non penalizzare un settore che investe sull’innovazione. Ha espresso apprezzamento, poi, per la possibilità offerta a chi investe di cedere il credito di imposta al sistema bancario creando così le condizioni per consentire alle imprese di cogliere le nuove opportunità di investimento.

La Coldiretti guarda ora con impegno e interesse al futuro sviluppo della filiera del tabacco non solo per l’opportunità di ulteriori investimenti, ma anche – ha aggiunto Prandini “per il valore economico grazie alla garanzia di un giusto reddito alle imprese e per l’occupazione”. Il modello del tabacco che fa leva sul rispetto dei contratti e la premialità del lavoro,vale in tutte le filiere promosse da Coldiretti.

L’intesa con Philip Morris ha spiegato “va nella direzione della sostenibilità al centro delle strategie di rilancio del Paese, secondo un modello di accordi di filiera che puntano a valorizzare la distintività del Made in Italy coniugando innovazione, attenzione all’ambiente e salvaguardia dell’occupazione. In questo modo si va a garantire stabilità e futuro al lavoro degli agricoltori impegnati in una coltivazione profondamente radicata in molti territori che in questi anni hanno saputo costruire un percorso di razionalizzazione e riorganizzazione nella qualità dei processi produttivi e l’accorciamento della filiera”.

Il segretario generale Gesmundo ha ricordato le risorse disponibili nel Recovery Plan con una dotazione di 4 miliardi, 1,5 miliardi in più rispetto al piano Conte, per sostenere lo sviluppo di filiere innovative e sostenibili. E ha anche evidenziato come il verbale d’intesa Mipaaf, Coldiretti e Philip Morris rappresenti lo zoccolo duro della tabacchicoltura. Programmazione e innovazione della multinazionale viaggiano in tandem con l’innovazione dei soci Coldiretti.

Trippella ha parlato di una filiera rivoluzionata nei dieci anni di intesa con Coldiretti in linea con la trasformazione dei prodotti e ha evidenziato come sia stata anticipata dal tabacco la transizione ecologica e digitale. La filiera tabacchicola sta già andando infatti verso Agricoltura 4.0 e ha ridotto di più del 32% le emissioni di Co2 nell’essiccazione e trasporto. Ha ricordato le sollecitazioni di Coldiretti e Ont Italia a sviluppare progetti di coltivazione alternativi in grado anche di avvicinare i giovani. Sicurezza, tutela dei diritti dei lavoratori e accoglienza i punti cardine della collaborazione. Soddisfazione per la conferma dell’intesa è stata espressa dagli assessori delle tre Regioni dove la tabacchicoltura rappresenta un’attività strategica. L’accordo pluriennale consente infatti la programmazione, l’organizzazione dei territori e la razionalizzazione degli sforzi.

Per il sottosegretario Centinaio questi accordi sono punti cardine per il Paese. La qualità – ha aggiunto- è un punto di forza anche per il settore del tabacco.

Il presidente di Ont Masiello ha percorso l’evoluzione del settore che dopo l’uscita dagli aiuti diretti Pac ha richiesto un’evoluzione dei processi di prodotto e organizzativi per garantirne la competitività ed evitare che non finisse con la fine degli aiuti . Da qui il taglio della Coldiretti con il passato. Ora si apre una ulteriore sfida da giocare con Philip Morris in termini di innovazione e sostenibilità ambientale ed economica.

L’accordo con Coldiretti – ha concluso Hannappel – è stato il primo contratto di filiera a livello mondiale che ha portato a una rivoluzione epocale dalle sigarette tradizionali ai prodotti di nuova generazione. L’Italia è stata dunque al centro di questa rivoluzione. Dopo l’importante investimento di 1 miliardo nello stabilimento di Crespellano, in provincia di Bologna, il presidente di Philip Morris ha annunciato a breve ulteriori investimenti.

 

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