il Punto Coldiretti

Ue: parole Von der Leyen diverse dalla realtà che prevede taglio 20% fondi agricoli

“In Europa, abbiamo accesso a cibo di alta qualità che i nostri eccezionali agricoltori e  pescatori producono a prezzi accessibili. Sono anche i custodi delle nostre terre e dei nostri oceani, della nostra biodiversità. La chiave per la nostra sicurezza alimentare.
Ma si trovano ad affrontare venti contrari, dagli elevati costi dei fattori produttivi alla burocrazia o alla concorrenza sleale. Stiamo agendo su tutti questi fronti” sono queste le belle parole pronunciate da Ursula Von der Leyen sull’importanza della difesa degli interessi degli agricoltori europei che si “scontrano pero’ impietosamente con la realtà delle misure promosse dalla sua Commissione che colpiscono duramente proprio il settore agricolo, dal taglio del 20% dei fondi della Pac alla stipula di accordi commerciali come il Mercosur senza far valere il principio di reciprocità delle regole” secondo il commento di Coldiretti e Filiera Italia al discorso sullo stato dell’Unione pronunciato a Bruxelles dalla presidente dell’esecutivo Ue.

L’esaltazione del ruolo agricoltori nella sicurezza alimentare europea è assolutamente incompatibile con la proposta riduzione del bilancio della Politica agricola comune che rischia di segnare la fine della stessa Pac. Altrettanto assurdo – rilevano Coldiretti e Filiera Italia – è affermare di aver evitato la concorrenza sleale delle importazioni dei prodotti agricoli e alimentari da Paesi terzi come nell’accordo Mercosur, che rappresenta la negazione assoluta del principio di reciprocità. E la stessa clausola di salvaguardia prevista è inutile, visto che non se ne prevede l’applicazione automatica, così come l’entità delle risorse finanziarie per eventuali compensazioni sottratte peraltro dallo stesso bilancio agricolo.

E lo stesso annuncio dell’aumento dei fondi per la politica di promozione assurdo – continuano Coldiretti e Filiera Italia -, sicuramente condivisibile, non dovrà essere finanziato con i fondi agricoli, già drasticamente tagliati in questi anni per finanziare l’Ucraina. Spacciare la semplificazione come priorità già raggiunta nel settore agricolo è poi fuori dalla realtà che parla di un processo solo avviato e contenuti omnibus extra-Pac assolutamente inadeguati alle aspettative. Manca anche un ripensamento critico del green deal, eredità di Timmermans, che viene anzi esaltato senza riconoscere le gravissime conseguenze che ha provocato in termini di competitività soprattutto per il settore agricolo che, invece, dovrebbe avere un ruolo propositivo centrale nella transizione verde.

Al contrario – sottolineano Coldiretti e Filiera Italia -, i servizi della commissione non hanno mostrato nessuna apertura nei confronti dei biocarburanti, vero strumento competitivo per molti paesi europei per il raggiungimento della neutralità tecnologica. La presunta indipendenza energetica – concludono Coldiretti e Filiera Italia – si scontra, poi, con la concessione fatta agli Usa di un import in tre anni di 750 mld di euro di gas naturale liquefatto. Allo stesso modo il rilancio produzione manifatturiera europea e il made in Europe e tutela delle proprie industrie non vede riscontri nella proposta di assoggettarle a nuova tassazione europea.

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