il Punto Coldiretti

Ue verso il blocco delle importazioni di riso a dazio zero dalla Birmania

L’Unione Europea si appresta a bloccare le esportazioni di riso dei militari golpisti della Birmania (ex Myanmar). Lo rende noto con soddisfazione la Coldiretti nel sottolineare che nel corso dell’ultimo Gruppo di lavoro relazioni estere del Consiglio, gli Stati membri hanno preso in esame una proposta di Regolamento del Consiglio che modifica il regolamento (Ue) n. 401/2013 concernente misure restrittive nei confronti del Myanmar/Birmania, tra cui il divieto di finanziamenti o assistenza finanziaria pertinenti ad attività militari, compresi in particolare sovvenzioni, prestiti e assicurazione dei crediti all’esportazione. La proposta di regolamento sarà portata al Consiglio dei ministri degli esteri nella riunione del 22 marzo 2021.

L’Ue intende bloccare e sanzionare le imprese che generano o forniscono un sostegno finanziario alle forze militari del Myanmar ed in particolare la Myanmar Economic Corporation (Mec) di proprietà statale gestita dal dipartimento della difesa che lavora con i comandanti regionali per esportare le eccedenze di riso trasferendo i profitti al regime militare. Da diversi anni la Mec domina il mercato di esportazione del riso mentre le esportazioni ufficiali di riso da parte di aziende private birmane sono state praticamente inesistenti.

Le importazioni di riso in Italia dalla Birmania hanno superato nel 2020 i 13 milioni di chili per effetto di un aumento del 68% grazie al sistema di preferenze generalizzato con l’Unione Europea di cui gode il Paese asiatico e che si concretizza nell’applicazione dell’accordo Eba (tutto tranne le armi) che consente di esportare in Europa tutto senza dazi, tranne appunto le armi.

L’aumento delle importazioni dalla Birmania è destinato inevitabilmente a sostenere i golpisti in divisa al centro dell’accusa di violazione dei diritti umani ma anche di “genocidio intenzionale” per i crimini commessi contro la minoranza musulmana dei Rohingya alla quale sono stati sottratti i terreni coltivati.

Alla luce del colpo di Stato e della repressione di regime è quindi necessario è importante adottare misure restrittive come hanno fatto altri paesi per costringere il regime del Paese asiatico a sospendere la dura repressione in atto.

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
2008 © Copyright Coldiretti - powered by BLUARANCIO S.p.A. | Redazione contenuti

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi