il Punto Coldiretti

Al Vinitaly l’operazione verità di Coldiretti: il vino fa bene

Cultura, con una mostra di stampe di quadri celebri e di frasi di personaggi della religione, della letteratura e dell’arte, che hanno ripercorso la storia dei 10mila anni di vino, economia, con una filiera che muove un fatturato di 14 miliardi e quasi 8 miliardi di export e salute, per un’operazione verità sulle fake che circolano sui prodotti enologici e sull’agroalimentare nel suo complesso. E’ questo il filo rosso dei quattro giorni della Coldiretti al Vinitaly, una maratona tra la grande bellezza del vino Made in Italy e le criticità che rischiano di appannarne l’immagine.

Il momento clou è stato il convegno su “Vino e Salute” organizzato da Coldiretti e Filiera Italia al quale, con il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, il segretario generale, Vincenzo Gesmundo, il consigliere delegato di Filiera Italia, Luigi Scordamaglia, hanno partecipato i ministri della Salute, Orazio Schillaci, degli Esteri ( e vice presidente del Consiglio) Antonio Tajani e dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida.

Ad aprire l’incontro il segretario generale che ha portato in primo piano la battaglia dell’organizzazione agricola sui cibi sintetici. Perché, secondo Gesmundo, gli attacchi al vino che si vuole far passare come un prodotto nocivo per la salute rientrano nella stessa strategia dei cibi realizzati in provetta e cioè distruggere l’agricoltura. A questo punto la battaglia si sposta nel campo medico e la partita passa agli scienziati. A conferma che“non siamo oppositori della scienza, nel vino sosteniamo il consumo responsabile, ma non il proibizionismo”.

Prandini ha espresso apprezzamento per il disegno di legge approvato dal Governo che blocca le carni sintetiche in Italia applicando il principio di precauzione. Con questo provvedimento l’Italia diventa il primo paese a farlo a livello mondiale. Per il presidente della Coldiretti l’obiettivo è difendere i produttori, ma anche la salute dei consumatori. E’ necessario, per Coldiretti, proteggere il modello che ha portato il nostro a essere un Paese dove c’è un tasso di longevità tra i più alti e dove la spesa medica incide meno che in altri paesi. Per quanto riguarda il vino “dobbiamo partire dai 10mila anni di storia che non si possono cancellare per meri interessi economici”. Per questo Prandini ha ribadito la necessità di acquisire un maggiore protagonismo nella Ue, rafforzando la rappresentanza nelle sedi europee perché “bisogna essere protagonisti nella fase di scrittura dei regolamenti Ue”. Il presidente della Coldiretti ha citato il vino come esempio di eccellenza sul fronte produttivo con ottime performance anche sui mercati esteri. Ma – ha detto . si può crescere di più. Ha poi sottolineato come la Coldiretti sulla carne sintetica non sia “oscurantista”, anzi c’è una forte spinta a investire nell’innovazione dalla cisgenetica all’agricoltura di precisione, dai droni alla robotica fino all’utilizzo dei dati. La verità è che “Siamo a favore della Dieta mediterranea e non di quella globalizzata che vorrebbe Bill Gates. Sul vino diciamo no alle etichette che indicano che fa male alla salute, anzi è vero l’opposto bere moderatamente fa bene. Il vino ci insegna poi che abbiamo un patrimonio ricchissimo di vitigni autoctoni, bisogna dunque ripartire dalla distintività”. L’obiettivo della Coldiretti è lavorare sul rafforzamento dell’export, ma soprattutto garantire un si punta garantire una corretta redditualità a tutta la filiera. Questi sono i tratti vincenti dell’agricoltura e del sistema produttivo in generale. L’Italia non è un Paese di multinazionali, si fonda su piccole e medie imprese, le grandi industrie nazionali a livello mondiale sono piccole.

Una difesa del vino è arrivata dal ministro della Salute che ha affermato che un bicchiere di rosso integrato in un modello di Dieta Mediterranea, fa bene alla salute. L’attacco al vino messo in atto dalla Commissione Ue, secondo Schillaci, non ha alcuna base scientifica. Quello che va contrastato è l’abuso e soprattutto il consumo di super alcolici. La richiesta dell’Irlanda di indicare sulle etichette dei vini che nuoce gravemente alla salute si spiega perché in quel Paese l’alcolismo è un problema sanitario nazionale. Il ministro della Salute ha ribadito l’importanza di una dieta corretta ed equilibrata che si identifica nella Dieta Mediterranea. Sul cibo sintetico ha affermato che è necessario appellarsi al principio di precauzione perché oggi non ci sono evidenze scientifiche.

Il ministro Lollobrigida , da parte sua, ha parlato della necessità di un’operazione verità che deve riguardare il vino e la carne sintetica. Il ministro ha ringraziato la Coldiretti per la raccolta delle 500mila firme contro il cibo in provetta che hanno coinvolto 2.500 Comuni e la gran parte delle regioni. La maggior parte dei corpi intermedi non vogliono questi prodotti e dunque il Governo deve muoversi di conseguenza “questa – ha dichiarato – è la democrazia”. Per Lollobrigida si tratta di una legge giusta al servizio del popolo e infatti dove si può consumare viene chiesta una autorizzazione preventiva. Il Governo vuole contrastare la strategia che porterà a spaccare i consumatori tra i ricchi che possono continuare a mangiare cibi di qualità e i poveri esclusi da tali prodotti. In Italia tutti devono continuare a mangiare sano.

Tajani ha ribadito l’impegno a tutelare il sistema alimentare italiano e ha chiarito che la politica ambientale è sacrosanta, ma ha contestato quell’ambientalismo diventato quasi una religione che “ci dice che c’è l’ambiente, ma dimentica l’uomo che è invece il vero difensore del territorio”. Ha poi evidenziato che sosterrà l’aumento dell’export e la lotta all’italian sounding. Così come ha confermato il deciso no al Nutriscore.​

Valentina Lopez

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