il Punto Coldiretti

Vino: si riduce lo stock, verso un riequilibrio di mercato

Mentre è ancora in corso la vendemmia l’ultimo bollettino di Icqrf (ispettorato della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari) ha rilevato al 1° ottobre 2019 una presenza in cantina di 36,8 milioni di ettolitri di vino di cui 28,2 milioni Dop e Ig (rispettivamente 18,9 e 9,2) e 8, 6 milioni di varietali e comuni.
Le cantine più piene sono in Veneto con 9 milioni di cui 5,1 di Dop e 2,2 di Igp, staccata da Toscana con 4,4 milioni (rispettivamente 2,8 e 1,2), Emilia Romagna 3,9 (839.000 e 954.000), Puglia 3,2 (785.000 e 1,4 milioni) e Piemonte 3,6 (2,5 e 204.000).

L’Icqrf aveva tracciato qualche settimana fa un identikit “ragionato” del vino presente negli stabilimenti enologici: oltre 38 milioni di ettolitri di vino e 3,4 milioni di quintali di mosti. Rispetto all’analisi c’è stata una flessione del prodotto stoccato.
Sulla base dell’analisi qualitativa dell’Icqrf risulta a denominazione d’origine il 51% del vino in cantina con prevalenza (59%) di rosso. Sempre il rosso predomina nel 25% dei vini Igp e l’1,7% è costituito da varietali. Il restano 22% è di vini da tavola. Minima la quota (6%) di vini da agricoltura biologica.

Nel bouquet dei 524 vini Do, il 40% si concentra in 10 denominazioni, nelle prime 20 la metà del prodotto a marchio Ue con il “Sistema Prosecco” al primo posto della produzione Do. Sono detenuti dunque 19.538.996 ettolitri di vini Dop, 9.575.182 di Igp, 637.864 di varietali e 8.256.507 di vini da tavola.

Gli stock più consistenti (59%) si trovano nelle cantine del Nord, un quarto a Verona e Treviso. Il Veneto dunque guida la classifica delle prime 10 regioni con 9.343.491 ettolitri di vino totali di cui 5,4 milioni Dop, a seguire Toscana (4.488.859 ettolitri), Emilia Romagna (4.098.921), Piemonte (3.726.427), Puglia ( 3.333.078), Sicilia (2.522.780), Lombardia (2.130.412), Abruzzo (1.811.086), Trentino Alto Adige ( 1.701.003). Friuli Venezia Giulia (1.277.615).
Come per il vino anche per i mosti la presenza più rilevante è al Nord (55%), ma è la Puglia la regione che ne detiene di più con il 26% tallonata dall’Emilia Romagna (25%).

La centralità del Nord est come area che detiene lungo tutto l’anno importanti quantitativi è in linea- sottolinea Coldiretti – con i dati dell’export che vedono il Nord Est, Veneto in particolare, e l’ Emilia Romagna i principali porti di partenza di una fetta importante di vini italiani e con la presenza anche di grandi imbottigliatori. In vista poi di una produzione di 46 milioni che dovrebbe ripianare l’eccesso dello stock che deriva dalla vendemmia del 2018, secondo la Coldiretti, i produttori si attendono un riequilibrio della situazione di mercato sul fronte dei prezzi.

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