Xylella, le istruzioni per le prime azioni del piano di rigenerazione
Con la pubblicazione delle istruzioni da parte dell’Agea (il 21 maggio) scatta la fase operativa del “Piano di rigenerazione olivicola della Puglia” con una dote di 35 milioni destinati ai frantoi oleari penalizzati dall’emergenza Xylella. Beneficiarie le strutture anche cooperative di trasformazione con stabilimenti dell’area infetta che hanno “ridotto o interrotto l’attività molitoria e subito un decremento della produzione di olive nella campagna di commercializzazione 2018-2019 o in quelle precedenti nel caso di chiusura dell’attività riconducibile alla xylella” Lo annuncia il Mipaaf che ricorda le due finalità dell’intervento: indennizzare le imprese per i danni subiti, favorire il ripristino delle attività produttive. Le indicazioni si riferiscono all’articolo 10 del decreto 2484(Ministro delle Politiche agricole di concerto con i ministri per il Sud e la Coesione territoriale e dello Sviluppo economico). Il decreto ha individuato 5 azioni: contrasto alla diffusione della Xylella, ripristino potenzialità produttiva, rilancio dell’economia rurale aree danneggiate, azioni orizzontali, monitoraggio e reti laboratori Quattro le fasi dell’intervento: ricognizione preventiva, integrazione elenco dei beneficiari, presentazione della domanda precompilata, erogazione dell’aiuto. I soggetti che possono accedere alle misure compensative devono aver subìto un decremento della produzione di olive nella campagna di commercializzazione 2018-2019 rispetto al quantitativo medio del biennio 2012-2013 risultante dai dati del Registro tenuto dagli operatori. Per le aziende agricole sono esclusi i quantitativi di olive provenienti dalla propria azienda. Fino 1° luglio 2015, inizio della campagna di commercializzazione 2015-2016 e data di entrata in vigore dei nuovi registri, attualmente in uso,- spiega il provvedimento Agea- per l’individuazione dei quantitativi di olive, comprese quelle provenienti dalla propria azienda, è preso in considerazione il maggior quantitativo riscontrato nelle diverse registrazioni. Sono indicate anche le zone infette e cioè la Province di Lecce, Brindisi. Per quanto riguarda Taranto sono compresi i comuni di Avetrana, Carosino, Crispiano, Faggiano, Fragagnano, Grottaglie, Leporano, Lizzano, Manduria, Martina Franca, Maruggio, Monteiasi, Montemesola, Monteparano, Pulsano, Roccaforzata, San Giorgio Ionico, San Marzano di San Giuseppe, Sava, Statte, Taranto, Torricella. Per Bari il comune di Locorotondo. Per i frantoi in attività nella campagna di commercializzazione 2018-2019, il quantitativo di riferimento è quello risultante dai registri per la medesima campagna, nei limiti del valore medio delle produzioni riferite alle campagne 2018-2019 e 2019-2020. Le modalità operative e il calcolo per determinare l’aiuto risultano comunque complessi e dunque è necessario che i soggetti interessati si rechino con urgenza presso il Caa Coldiretti per espletare tutti gli adempimenti. L’aiuto può essere richiesto dalle imprese che risultano ammissibili a seguito delle procedure di ricognizione preventiva entro il 30 giugno 2020. E la domanda va presentata dal 1° luglio al 17 luglio. |
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