il Punto Coldiretti

Embargo, crolla del 63% l’export agricolo italiano in Russia

Crollano del 63 per cento in un mese le esportazioni di prodotti agricoli in Russia nel primo bilancio dell’embargo scattato dal 7 agosto con il divieto all’ingresso di una lista di prodotti agroalimentari che comprende frutta e verdura, formaggi, carne e salumi ma anche pesce.

E’ quanto emerge dall’analisi sugli effetti dell’embargo nel “mercato dei prodotti alimentari Made in Italy in Russia” presentato dalla Coldiretti al Forum Internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione di Cernobbio sulla base dei dati Istat  relativi al mese di agosto 2014 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Complessivamente si è verificato un calo delle esportazioni di tutti i prodotti Made in Italy del 16,4 per cento con un taglio di 33 milioni di euro che riguarda tutti i principali settori, dall’agricoltura al tessile (-24,8 per cento), dai mezzi di trasporto (-50,1 per cento) ai mobili (-17,8 per cento), dai farmaceutici (-32,3 per cento) agli apparecchi elettrici (-15,9 per cento).

Dall’analisi è evidente che  le tensioni politiche hanno avuto riflessi anche sugli scambi anche di prodotti non colpiti direttamente dall’embargo ma particolarmente significativi per l’Italia. Peraltro la situazione è destinata a peggiorare nel tempo con l’esaurirsi delle scorte.  La Coldiretti ha stimato danni diretti solo nell’alimentare per un ammontare di circa 200 milioni di euro all’anno ai quali si sommano quelli indiretti dovuti alla perdita di immagine e di mercato provocata dalla diffusione in Russia di prodotti di imitazione che non hanno nulla a che fare con il Made in italy  ma anche la possibilità che vengano dirottati sul territorio nazionale i prodotti agroalimentari di bassa qualità di altri paesi che non trovano più uno sbocco nel Paese di Putin.

In particolare i settori  più penalizzati sono ortofrutta per un importo di 72 milioni di euro esportati nel 2013, le carni per 61 milioni di euro, latte, formaggi e derivati per 45 milioni di euro. Da segnalare che sono stati colpiti anche prodotti tipici dal Parmigiano Reggiano al Grana Padano (per un importo di 15 milioni di euro) ma anche prosciutti a denominazione di origine.

Le misure di sostegno messe in atto dall’Unione Europea nel settore dei prodotti ortofrutticoli e dei formaggi stagionati non sono sufficienti a coprire le pesanti perdite. Peraltro ulteriori problemi vengono poi dal fatto, sottolinea la Coldiretti, che la Commissione Europea ha annunciato che il costo delle le misure di sostegno messe in atto dall’Unione Europea per far fronte ai danni causati dall’embargo russo verrà di fatto pagato dagli stessi agricoltori.

I 344 milioni di euro destinati al settore dei prodotti ortofrutticoli e dei formaggi stagionati colpiti dal blocco delle frontiere russe saranno, infatti, tolti dalla riserva di crisi autofinanziata dagli stessi produttori, sui quali viene così ingiustamente scaricato il peso intero di una crisi di mercato provocata da decisioni politiche di cui non sono responsabili.

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