Embargo Russia, il conto per l’agroalimentare italiano sale a 57,9 milioni di export
Sale a 57,9 milioni il conto pagato dall’agroalimentare italiano a causa dell’embargo russo. Il 7 agosto scorso, come noto, è scattato lo blocco delle importazione dall’Ue e da una serie di altri paesi (Usa, Canada, Australia, Norvegia) di vari prodotti agro-alimentari tra cui ortofrutticoli, prodotti lattiero caseari, zootecnici, etc. Dall’elaborazione dei dati attualmente disponibili, emerge come, a dicembre 2014, l’Italia sia passata da oltre 7,4 milioni di euro di esportazioni dello stesso periodo del 2013 a 249.152 euro, ovviamente per i prodotti interessati dall’embargo (alcuni codici doganali sono interessati solo parzialmente dall’embargo). In particolare le perdite maggiori a dicembre sarebbero risultate per l’uva da tavola (oltre 1,9 milioni di euro), per mele e pere (oltre 1,7 milioni di euro). Nel complesso, tra agosto e dicembre, le esportazioni italiane sono calate di oltre 57,9 milioni di euro, di cui 25,7 milioni di euro di prodotti ortofrutticoli, 17,5 milioni di euro di latticini, 14 milioni di euro di carne e prodotti a base di carne. Ovviamente quelli riportati sono solamente i danni diretti, che non tengono conto del calo dei prezzi e degli scambi sui mercati di tutta l’Ue e non solo, in conseguenza dell’applicazione dell’embargo da parte russa. Risulta evidente il danno a carico delle imprese italiane e come le misure messe in essere dall’Unuone continuino ad essere assolutamente inadeguate. Il conto dell’embargo russo per il nostro export
Fonte Istat, elaborazione Coldiretti
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