il Punto Coldiretti

Embargo russo: quantitativi assegnati all’Italia usati solo parzialmente, misure inadeguate

Il Ministero delle Politiche agricole ha reso noti i dati dell’applicazione delle misure previste dal Reg. Delegato (Ue) n°1031/2014 relativo all’embargo russo sui prodotti europei. Questa la situazione dei ritiri al 31 dicembre 2014. Per il gruppo mele e pere sono state ritirate 14.331,61 tonnellate, pari al 40,03 per cento del plafond assegnato all’Italia (35.805 tonnellate). Per il gruppo prugne, uva da tavola e kiwi le tonnellate ritirate sono pari a 13.020,69, ovvero il 33,52 per cento dell’assegnato (38.845 tonnellate). Per il gruppo agrumi (arance, clementine e mandarini) sono state ritirate tutte le 5.620 tonnellate del plafond disponibile (2.620 tonnellate + 3.000 tonnellate aggiuntive).

Il Reg. Delegato (Ue) n° 1371/2014 ha modificato il Reg. Delegato (Ue) n° 1031/2014, prorogando le misure di intervento per l’embargo russo al 30 giugno 2015. Le misure prorogate non tengono però conto dei quantitativi precedentemente assegnati e non utilizzati entro il 31 dicembre scorso. Sono stati assegnati nuovi quantitativi agli Stati membri basati sulle esportazioni storiche del periodo verso il mercato russo.

In particolare all’Italia sono assegnati 8.400 tonnellate per mele e pere e 3.800 tonnellate per susine, uva da tavola e kiwi dal 1° gennaio al 30 giugno 2015 o all’esaurimento dei quantitativi se questo si dovesse realizzare prima. Non sono stati assegnati all’Italia quantitativi per gli agrumi. L’Italia ed altri paesi hanno chiesto alla Commissione una revisione di tale decisione con il recupero dei quantitativi non utilizzati ed un ampliamento della lista dei prodotti interessati, come anche da Coldiretti ritenuto necessario, ma attualmente non ci sono aperture in tal senso.

Rimane l’assurdità di misure non adeguate ad affrontare un problema generato non dall’andamento climatico o di mercato, ma da una decisione politica che ha negato un mercato interessante agli operatori economici.

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