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Energia, il mercato libero è più caro di quello tutelato

L’Autorità per l’energia elettrica e il gas (Aeeg)ha approvato il rapporto finale a chiusura dell’indagine conoscitiva relativa al mercato libero e alle condizioni di vendita al dettaglio di energia elettrica e di gas naturale ai clienti di piccole dimensioni (hanno diritto al mercato di tutela le azienda connesse in bassa tensione – con meno di 50 dipendenti e un fatturato annuo non superiore a 10 milioni di euro).
L’indagine era stata avviata dalla stessa Aeeg che aveva rilevato un differenziale positivo tra i prezzi, riferiti all’anno 2011, applicati nel mercato libero per la vendita di energia elettrica ai clienti domestici e i corrispondenti prezzi del servizio di maggior tutela.

“Dall’analisi delle offerte emergono perplessità circa il fatto che i clienti siano perfettamente consapevoli sia degli elementi di costo che le diverse componenti di prezzo  che della scelta effettuata”, si legge nella relazione. Emerge, in particolare, una scarsa consapevolezza degli elementi di costo sia per i clienti domestici che per quelli non domestici. Per quanto riguarda le offerte indicizzate, risulta scarsa anche la capacità dei clienti di comprendere appieno gli indici di prezzo e di valutarne l’andamento.

In molti casi il risparmio promesso dalle società energetiche non esiste, in particolare nel settore elettrico, tanto che le tariffe del mercato tutelato sono sostanzialmente più convenienti.

Per quanto riguarda l’elettricità, nel mercato libero tale parametro è risultato del 12,8 per cento  più alto rispetto al prezzo di maggior tutela (108,61 €/MWh contro 96,25). E anche per i clienti non domestici (ovvero le imprese) il differenziale a favore del servizio regolamentato è risultato, nel 2011, pari al +6,6 per cento  (105,49 €/MWh contro 98,97). Quanto ai clienti non domestici in particolare, il dato è particolarmente rilevante per le utenze con consumi compresi tra i 5 e i 100 MWh/anno. Meno evidenti i differenziali sul il metano.

Per il gas infatti, il prezzo complessivamente praticato nel mercato libero ai clienti domestici è superiore del 2 per cento  rispetto a quello del servizio di maggior tutela (0,5314 €/mc contro 0,52); ma il divario aumenta (+6 per cento ) se si analizzano le classi di consumo inferiori. Se invece si consideriamo i prezzi medi uso domestico (condomìni) si rileva una sostanziale parità; mentre la media delle offerte gas sul mercato libero è decisamente più vantaggiosa per commercio e servizi (0,4416 €/mc contro 0,4065) e industria (0,3242 contro 0,4504).

Nel 2011, è la conclusione, la liberalizzazione del settore energetico non sembra aver prodotto i risultati sperati in termini di abbattimento dei prezzi. Per dare nuovo impulso alla liberalizzazione allora, l’Aeeg pensa da un lato ad interventi che permettano di migliorare le modalità di presentazione delle offerte e gli strumenti di confronto per la scelta del venditore a disposizione dei clienti finali; dall’altro intende avviare la revisione complessiva dei meccanismi di funzionamento del mercato retail. Per maggiori informazioni, consulta il sito http://www.fattoriedelsole.org/.

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