Falsi due prosciutti su tre, polemica tra Coldiretti e Fida-Confcommercio
Due prosciutti su tre che il consumatore porta in tavola sono italiani di nome ma non di fatto e i cittadini non lo sanno. Ma i commercianti? La domanda sorge spontanea dopo l’attacco che la Fida-Confcommercio, la Federazione italiana dei dettaglianti dell’alimentazione ha mosso a Coldiretti, “rea”, secondo i negozianti, di aver alzato il velo su una situazione nei fatti ormai intollerabile. In occasione della giornata a difesa delle stalle italiane organizzata con manifestazioni in tutta Italia Coldiretti ha infatti denunciato, dati Istat ed Eurostat alla mano, che solo il 32 per cento dei prosciutti offerti in Italia proviene da maiali italiani. Una situazione che, in mancanza dell’obbligo dell’etichetta d’origine, penalizza le imprese agricole, danneggiate dalla concorrenza sleale, e i consumatori, che pensano di portare in tavola prodotti made in Italy preparati in realtà con carne suina straniera. Rivelazioni che non sono andate giù alla Fida-Confcommercio. In una nota il presidente Dino Abbascià ha accusato gli agricoltori di affermare falsità. “Non abbiamo timore nel dichiarare – ha spiegato il responsabile dei commercianti – che, nei negozi di vicinato e nei supermercati della distribuzione organizzata che rappresentiamo, oltre il 90% dei prosciutti venduti è italiano al 100%”. Facciamo due conti. Nel corso del 2008 sono stati prodotti in Italia circa 9.100.000 suini certificati per il circuito delle Dop (Prosciutto di Parma, Prosciutto di San Daniele, Salamini italiani alla Cacciatora, Gran Suino Padano, ecc.). Il totale delle cosce ricavate da questi suini ammonta a 18.200.000 pezzi. Inoltre, nello stesso anno si sono prodotti in Italia altri 3.900.000 suini, corrispondenti a 7.800.000 cosce. Ipotizzando che circa un milione di queste cosce sia stato destinato ad usi diversi dalla preparazione di prosciutti crudi, prosciutti cotti o Speck, restano 6.800.000 cosce che sommate a quelle Dop fanno circa 25.000.000 di cosce. Di queste, 6.300.000 vengono esportate. Sempre nel 2008 sono state importate dall’estero 542.000 tonnellate di cosce tra fresche, congelate e già lavorate, corrispondenti a 54,2 milioni di pezzi, più altri 2,6 milioni provenienti dalle mezzene importate. In totale sono arrivate dunque nel nostro paese circa 56.800.000 cosce. Tirando le somme delle cosce prodotte, esportate ed importate, il consumo totale italiano di cosce suine nell’anno 2008 è stato di 75.500.000 pezzi, di cui solo un terzo provenienti da maiali made in Italy. Cosa vuol dire ciò? Vuol dire che oltre la metà dei 90 prosciutti su 100 che la Fida afferma di vendere come italiani è fatta, in realtà, con suini stranieri. |
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