il Punto Coldiretti

Fiori recisi, in Campania nasce un Consorzio per vincere la crisi

Il momento di crisi economica penalizza tutti i consumi e in particolare quelli di beni considerati non essenziali come fiori e piante. La situazione italiana mostra nell’ultimo anno una crescita delle esportazioni di prodotti florovivaistici nel loro complesso, ma uno sviluppo ancora più importante delle importazioni.

Il comparto del fiore reciso ha visto  quasi raddoppiare l’import negli ultimi 18 anni (+89,4% in quantità, +60% in valore), con un livello delle esportazioni sostanzialmente stabile in quantità, ma in calo in valore;  il saldo passivo è arrivato a superare i 100 milioni di euro.

Lo scenario è complesso, con una globalizzazione che possiamo definire “asimmetrica”, a causa delle scelte dell’Unione Europea che hanno via via penalizzato il settore: il mercato comunitario si è aperto a prodotti che vengono importati per oltre l’85% dei casi a dazio zero e che vengono coltivati in paesi in cui costi di produzione, tutela dei lavoratori e dell’ambiente non sono paragonabili alle nostre.

Nonostante tutto, esistono le condizioni per un rilancio del fiore reciso italiano, a patto che i soggetti coinvolti – la politica in primis: è ancora irrisolto, ad esempio, il problema dell’accisa per il gasolio destinato al riscaldamento delle serre – facciano tutti la loro parte. Coldiretti è determinata, attraverso il suo progetto per una filiera agricola tutta italiana, ad incidere anche in questo settore, creando – attraverso i mercati, le botteghe di Campagna Amica e società di scopo appositamente costituite – sbocchi remunerativi e qualificanti per le produzioni florovivaistiche Made in Italy, sia sul mercato nazionale che su quello internazionale.

A questo proposito, è interessante un’iniziativa che si sta sviluppando in Campania, dove sette cooperative si sono unite in un Consorzio per la commercializzazione dei loro prodotti florovivaistici, con un occhio particolare all’assortimento e al rispetto di elevati standard qualitativi, legandone l’origine al territorio. La strada sembra poter essere quella giusta, grazie al superamento di rivalità che la crisi rende prive di significato. E’ proprio il caso di dire che “se sono rose, fioriranno”.

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