Florovivaismo, dal Protocollo anti-smog uno spiraglio per il verde?
A fine anno, il 30 dicembre 2015, nel pieno dell’emergenza smog, è stato siglato un Protocollo d’intesa tra il Ministero dell’Ambiente, la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, per migliorare la qualità dell’aria, incoraggiare il passaggio da modalità di trasporto pubblico a basse emissioni, disincentivare l’utilizzo del mezzo privato, abbattere le emissioni, favorire misure intese ad aumentare l’efficienza energetica. Tra gli interventi previsti ci sono le “misure volte all’aumento del verde pubblico all’interno delle aree urbane, con particolare attenzione alla problematica della piantumazione in aree urbane ed extraurbane”. Potrebbe questa essere una buona notizia per il settore florovivaistico, dopo il clamoroso autogol nella lotta ai cambiamenti climatici rappresentato dalla mancata conferma delle misure di defiscalizzazione delle opere a verde nella Legge di Stabilità. La speranza è che ora i sottoscrittori del Protocollo passino dalle enunciazioni di principio ai fatti, incrementando realmente il patrimonio vegetale, ovvero quello che è lo strumento più potente per contrastare il surriscaldamento del pianeta e l’inquinamento, ma anche più efficace nel rendere più bello e vivibile il contesto urbano. |
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