Florovivaismo, misure più severe contro il tarlo asiatico
La Commissione europea ha recentemente comunicato l’imposizione di misure più rigorose per l’importazione di piante provenienti dalla Cina, potenzialmente ospiti dell’Anoplophora chinensis, un insetto (della famiglia dei cerambicidi) più comunemente noto come tarlo asiatico. Questo animale può attaccare una vasta gamma di piante caducifoglie e non, come aceri, ippocastani, platani, agrumi, pomacee, betulle, faggi, salici, pioppi, querce, olmi. La lotta al tarlo asiatico era già stata oggetto di una decisione della Commissione del 7 novembre 2008 e, a livello nazionale, di un decreto di lotta obbligatoria del 9 novembre 2007. Il comitato fitosanitario permanente (Scph) ha poi approvato la proposta della Commissione per il rafforzamento delle misure fitosanitarie già in vigore. In particolare, le nuove misure riguarderanno la limitazione delle importazioni di piante potenzialmente portatrici dell’Anoplophora chinensis da un elenco ristretto di quattro vivai (erano sei) e il divieto d’importazione di aceri (Acer sp.) fino al 30 aprile 2012. Inoltre, per rafforzare la possibilità di individuare l’insetto (verificando se sue larve siano presenti all’interno delle piante) sarà effettuato un campionamento distruttivo sistematico su ogni partita di piante ospiti provenienti dalla Cina. Il campionamento distruttivo è una procedura d’ispezione dove una certa percentuale delle piante importate vengono tagliate per analizzarle. Gli Stati Ue – principalmente Italia e Olanda – hanno finora segnalato in diverse occasioni la presenza del parassita in piante provenienti dalla Cina. |