il Punto Coldiretti

Forum Cernobbio, D’Alema: “Recuperare mercato interno”

Parlando della crisi europea e delle sue difformità rispetto a quanto accade nel resto del mondo, intervenendo ai lavori del Forum Internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione di Cernobbio, Massimo D’Alema ha precisato che una delle differenze tra Unione Europea e il resto del mondo è la profonda disegualianza interna. “Nel nostro Paese – ha detto – per quanto riguarda la luci che sembrano vedersi in fondo al tunnel va sottolineato che la preoccupazione per il futuro e le aspettative di incertezza incidono sui cittadini e sulla loro propensione all’acquisto, rallentando la ripresa economica. Su questo fronte è quindi necessario un maggiore impegno delle forze sociali più vive”.
Secondo D’Alema la crisi globale ha assunto in Europa una dimensione drammatica. Le difficoltà sono nate negli Stati Uniti, ma hanno prodotto problemi soprattutto nella nostra parte del mondo, che evidentemente aveva meno anticorpi per combattere questa “malattia”.
Affermando che per quanto riguarda gli scenari interni le misure adottate sono state incomplete, riferendosi poi alle decisioni assunte nel G20, D’Alema ha sottolineato che le risposte alla crisi finora sono state piuttosto tiepide, soprattutto in merito agli aspetti finanziari.
“La finanza non deve essere criminalizzata – ha precisato – ma  deve essere indirizzata a sostenere l’economia reale e questo è stata fatto solo in modo limitato. Servono invece regole per garantire una ragionevole fluttuazione dei cambi tra le monete che fanno l’economa mondiale”.
Analizzando il fenomeno della disoccupazione, ha detto che in Europa si riesce a convivere con una disoccupazione  del 15% in mentre negli Sati Uniti una disoccupazione dell’8% farebbe saltare il presidente. Questo perché noi abbiamo un welfare più solido e  reti di protezione sociale come ad esempio la famiglia. 
Dopo avere evidenziato che  le prossime  elezioni europee dovranno avvenire nel nome di un profondo cambiamento,  il presidente della Fondazione Italieuropei  ha rimarcato la necessità di adottare politiche più efficaci e solidali per quanto riguarda i debiti dei vari paesi.
In conclusione ha evidenziato che è necessaria una politica di espansione perché altrimenti per rispettare il tetto del 3% i governi tagliano gli investimenti. Per quanto riguarda il ruolo dell’agricoltura italiana nello scenario generale, D’Alema ha detto che il settore non deve puntare solo sulle esportazioni , ma anche recuperare il mercato interno. “Non sono contrario alle eccellenze – ha concluso – ma serve anche una base quantitativa importante. Uno dei motivi del nostro impoverimento è la penetrazione dei prodotti stranieri sui nostri mercati”.

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