Forum Coldiretti, l’impegno di Ciolos e Galan per difendere la Pac
Agricoltura europea sotto alta sorveglianza per prevenire “le speculazioni che sono in agguato”, ma pronta anche al grande salto tramite un riforma che dovrà vedere riconosciute le specificità regionali, dove l’agricoltore potrebbe farsi carico della vendita dei propri prodotti e dove la competitività non è solo riferita al mercato mondiale ma alla capacità di tutte le aziende di rispondere alla domanda dei consumatori europei. Il tutto continuando a fare da presidio al territorio. E’ questo il profilo della futura Politica agricola comune che è emerso Forum internazionale organizzato dalla Coldiretti a Bruxelles, su iniziativa del presidente Sergio Marini, a cui sono intervenuti i ministri per la Politica agricola Giancarlo Galan, per le Politica comunitarie Andrea Ronchi, e lo stesso commissario europeo all’Agricoltura Dacian Ciolos. Un confronto politico a 360 gradi in cui è stato dai più ribadito “che non ci sono motivi per pensare ad una riduzione del bilancio agricolo” anche se – come ha sottolineato Ciolos – “la politica agricola comune (Pac) va promossa, fatta conoscere ai cittadini, spiegando loro che l’agricoltura produce beni pubblici, dalla tutela dell’ambiente e del territorio alla produzione di alimenti di qualità, al benessere animale, ma che questo rappresenta dei costi per i produttori”. Sulla stessa linea Galan, che ha spiegato: “Abbiamo costruito un’agricoltura che produce qualità e prodotti di eccellenza e non possiamo abbandonarla. Il sostegno economico ai produttori non è altro che una integrazione a fronte dei costi aggiuntivi che gravano sulle imprese europee”. In mancanza di aiuti adeguati – ha aggiunto Galan – la Pac sarebbe destinata al declino e con lei verrebbe ridimensionato il modello agroalimentare creato da generazioni”. Ronchi, nell’affrontare poi il problema del falso made in Italy, ha detto senza mezzi termini: “Si tratta di un furto,di una falsificazione. Ritengo che l’Ue dovrà farsi carico del problema affrontandolo in modo deciso nelle sedi internazionali e creando le condizioni per la repressione sul territorio dei 27”. Al Forum non sono mancati i rappresentanti delle principali organizzazioni agricole degli altri paesi europei, a cominciare da Gerd Sonnleitner, presidente degli agricoltori tedeschi della Dbv, il quale si è detto convinto del fatto che la Pc non necessiti di una riforma approfondita, mentre la sua importanza andrebbe comunicata in maniera più efficace. Jean-Paul Bastian, vicepresidente della francese Fnsea, ha sottolineato come sia oggi necessario trovare forme di tutela degli agricoltori europei rispetto alla concorrenza sleale di chi non rispetta gli standard, mentre Peter Kendall, presidente della inglese Nfu il quale ha sottolineato l’importanza di filiere alimentari efficienti e della possibilità di gestire i rischi di mercato. Padraig Walsh, presidente del Copa, ha invece puntato l’attenzione sulla necessità che gli agricoltori abbiano un peso maggiore nelle scelte della Commissione. |
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