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Frutta in guscio, un tavolo per rilanciare la produzione nazionale

Si è tenuto al Ministero delle Politiche agricole il Tavolo di filiera della frutta in guscio, in seduta congiunta, con tutte le sue tre sezioni: nocciole, castagne e il complesso noci, pistacchi, mandorle e carrube. Si tratta di coltivazioni a torto ritenute minori, con alcune produzioni che non vengono neppure rilevate a livello statistico. I piani di settore corilicolo e castanicolo sono scaduti rispettivamente nel dicembre 2012 e nel dicembre 2013.

Il piano corilicolo ha potuto contare sulle risorse necessarie a finanziare progetti di ricerca, una serie di attività di comunicazione sulle caratteristiche nutrizionali del prodotto e hanno reso possibile l’estensione d’uso di alcune molecole sul nocciolo, alcune arrivate a fine valutazione ed altre ancora in itinere.

Nel caso del castagno la parte qualificante delle attività si è concentrata sull’emergenza cinipide, ovvero sulla programmazione e sul finanziamento dei lanci del parassitoide Torymus sinensis per la lotta biologica al cinipide e sulle azioni di informazione e formazione. Questa emergenza ha sostanzialmente assorbito tutti gli sforzi e le risorse, ma i risultati, nelle prime zone che hanno affrontato il problema, si iniziano a vedere.

Relativamente alla terza sezione, l’ultima costituita, quella relativa a noce, mandorlo, pistacchio e carrubo, è stato fatto un grosso lavoro redazionale, come peraltro anche per le altre sezioni, per organizzare e sviluppare le tematiche e gli obiettivi del piano, ma in effetti non sono mai state stanziate risorse. Queste colture hanno in comune la caratteristica di svilupparsi in aree difficili, problematiche dal punto di vista orografico, della coltivazione e del mantenimento di un adeguato presidio umano del territorio.

Dal punto di vista del fabbisogno quantitativo emerge come l’Italia risulti deficitaria, mentre il sempre maggiore utilizzo nel settore dolciario e il favorevole profilo nutrizionale, alimentano la crescita dei consumi. Il “corner” della frutta in guscio è diventato una presenza abituale in quasi tutti i canali di commercializzazione, ma quasi sempre è alimentato con prodotto di importazione. Il Tavolo della frutta in guscio ha preso in esame queste ed altre tematiche e ha deciso di predisporre un documento sintetico che si auspica possa fungere da riferimento nell’attività del legislatore nazionale e regionale che, attraverso gli strumenti e le risorse dei Piani di sviluppo rurale (Psr) della nuova programmazione, potrebbe incidere positivamente sullo sviluppo di questo settore.

Tutto questo nella speranza che, nel frattempo, vengano reperite le risorse per rifinanziare i piani di settore della frutta in guscio, in modo da poter completare le azioni necessarie per un efficace rilancio di questo settore la cui economia è fondamentale in tante parti d’Italia.

 

Import 2013

Import 2012

Nocciole in guscio

8.647.256kg

5.298.551kg

Nocciole sgusciate

35.608.385kg

26.516.546kg

Castagne in guscio

31.828.393kg

17.640.460kg

Castagne sgusciate

207.161kg

699.412kg

Mandorle in guscio

1.602.178kg

1.106.054kg

Mandorle sgusciate

31.395.887kg

31.871.269kg

Noci in guscio

28.313.762kg

25.062.648kg

Noci sgusciate

5.183.976kg

4.191.798kg

Pistacchi in guscio

7.656.321kg

7.533.237kg

Pistacchi sgusciati

2.885.082kg

2.628.279kg

Carrubo

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Fonte: Istat, elaborazione Coldiretti

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