il Punto Coldiretti

Grano, qualità e ricerca per “scacciare” le micotossine

Si avvicina il momento della raccolta dei cereali e i produttori impegnati a tutelare il frutto del proprio lavoro guardano il futuro con preoccupazione.

Sono infatti chiamati a superare le diverse difficoltà che attualmente l’agricoltura sta attraversando, tra cui un allarme lanciato dagli operatori della filiera per la crescita delle micotossine nel frumento; un problema già presente nella precedente campagna, che ha creato non poche difficoltà economiche e allarmi spesso ingiustificati da parte degli operatori economici.

La stagione autunno-inverno appena trascorsa non ha dato una mano agli agricoltori: le continue piogge che hanno interessato gran parte del periodo primaverile hanno danneggiato le colture cerealicole in fase di maturazione.

Sul fronte europeo è stata posta molta attenzione alla diffusione delle micotossine, come provano le recenti normative Ue sui contaminanti naturali e la riduzione delle soglie di tolleranza negli alimenti.

Dare al mercato un prodotto sano è l’obiettivo prioritario per le aziende. Il mondo agricolo, con la sua capacità di dare il meglio nelle situazioni di emergenza, trova nella ricerca un valido alleato. Le giornate di studio promosse dagli operatori economici (come Cap, cooperative e centri di stoccaggio) hanno evidenziato la necessità di adottare tutti gli strumenti per avere un prodotto di alta qualità.

Tutti gli attori della filiera devono fare la propria parte con coscienza e professionalità. La costituzione di nuove varietà resistenti alle malattie fungine, le buone pratiche agricole, la conservazione della granella dopo il raccolto in ambienti salubri da contaminanti, la successiva trasformazione del prodotto sono elementi che devono interagire per ottenere, all’interno del sistema economico, comportamenti virtuosi a vantaggio di tutta la collettività.

Particolare attenzione alle buone pratiche agricole è data da Coldiretti, che invita gli agricoltori ad adottare un sistema di avvicendamento colturale per favorire una migliore produttività del terreno con l’introduzione di colture proteiche e foraggere per arginare lo sviluppo delle micotossine. Particolare attenzione deve essere posta anche al momento dell’ammasso con partite contaminate, specie se provengono da importazioni da Paesi esteri dove la sicurezza alimentare non è uno standard qualitativo delle merci da esportare. Un problema che non investe solo l’area Ue, ma tutti i paesi produttori del nord Africa, del Medio Oriente e i paesi dell’Asia centrale e meridionale. La Fao, infatti, stima una possibile perdita di grano duro fino al 50%.

Dalle più recenti ricerche emerge che usare un seme di qualità è determinante per competere con le produzioni estere e le continue importazioni, come dimostrato dai campi sperimentali di alcune nuove varietà di cereali, dove i produttori hanno constatato che la ricerca è dalla parte del mondo agricolo e non solo.

I campi prova sono il primo anello della catena alimentare, determinante per il settore sementiero, dove si sviluppa la qualità richiesta dall’industria (proteine, glutine peso specifico ecc). Paragonare le molteplici caratteristiche qualitative delle nuove varietà di cereali a paglia è una dimostrazione di come la qualità e quantità varietali risultano indispensabili per l’economia delle aziende agricole.

La ricerca italiana ha superato i confini nazionali. L’interesse per le nostre varietà usate da Romania, Grecia e Spagna, è la dimostrazione di come questi paesi abbiano ottimi risultati. Possiamo affermare che la ricerca italiana si è ritagliata un ruolo rilevante in Europa e può essere determinante nell’economia agricola internazionale.

I campi prova sono la dimostrazione concreta di come lo sviluppo della qualità passa attraverso l’esperienza che l’azienda agricola mette a disposizione di tutti. Il mondo agricolo infatti non si ferma solo a recepire le novità, ma è pronto ad affrontare la sperimentazione mettendo a disposizione parte dell’azienda per trasferire, attraverso i campi sperimentali, i migliori risultati qualitativi e quantitativi, creando allo stesso tempo un’osmosi tra aziende agricole che insistono in diverse realtà territoriali.

Solo così si possono affrontare le nuove sfide, sia all’interno del mercato nazionale che europeo, per valorizzare al meglio i nostri settori produttivi d’eccellenza nel mondo.

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
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