Health check, presentate le proposte per la revisione della Pac
Una buona base di partenza su cui negoziare per cogliere le opportunità offerte dall’agricoltura europea di fronte all’emergenza cibo a livello globale. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel commentare le principali proposte legislative presentate dalla Commissione europea per lo ”stato di salute” della Politica Agricola Comune (Pac), nel sottolineare che “i principi delle proposte sono coerenti rispetto all’esigenza di garantire una adeguata offerta di prodotti, la sicurezza alimentare e la tutela dell’ambiente”.
L’abolizione dei sostegni alle terre incolte (set aside) e il consolidamento della scelta di slegare il sostegno dal tipo di prodotto (disaccoppiamento) – ha sottolineato Marini – è un importante passaggio per permettere alle imprese di confrontarsi senza mediazioni con il mercato e di orientare le produzioni in maniera rapida ed efficace dove la forbice tra domanda e offerta è piu’ ampia e si fa piu’ sentire la tensione sui prezzi. Ma vediamo nel dettaglio le proposte legislative adottate ieri dalla Commissione europea, dopo il primo documento presentato nel novembre scorso sullo “stato di salute” della Politica agricola comunitaria. Molte le novità per le imprese agricole; le proposte si incardinano nel percorso di modernizzazione della Pac, già avviato con la riforma del 2003, e rispondono agli obiettivi di rendere il pagamento unico più efficace, più efficiente e più semplice. La Commissione propone inoltre di adattare gli strumenti della Pac per meglio cogliere le opportunità del mercato e migliorare la risposta alle nuove sfide (cambiamenti climatici, bionergie, gestione delle risorse idriche, biodiversità). L’intenzione di Bruxelles è di procedere alla discussione e all’approvazione delle proposte prima della fine di quest’anno, anche perché dal 2009 l’agricoltura entrerà nel procedimento di codecisione con il PE il che comporterebbe un allungamento dei termini. Non di secondaria importanza è poi la revisione del bilancio comunitario, che si discuterà nel 2009 che deciderà le risorse per il post 2013, dove una Pac ricalibrata alle nuove sfide potrà mantenere un ruolo importante tra le politiche europee. Le proposte legislative prevedono sostanzialmente la modifica di tre regolamenti:
Assegnazione dei titoli di pagamento Gli Stati membri possono decidere, in un modo obiettivo e non discriminatorio, di non assegnare i pagamenti diretti alle aziende o alle ditte, ai sensi del secondo paragrafo dell’articolo 48 del Trattato, se l’oggetto principale dell’azienda non consiste nell’esercizio dell’ attività agricola. Set-aside e meccanismi di intervento sul mercato Per far fonte alla crescente richiesta di prodotti agricoli si propone l’abolizione dell’obbligo de messa a riposo dei terreni agricoli dal 2009 con la conversine in titoli ordinari dei relativi titoli set-aside. Per le misure di intervento si prevede un sistema di aggiudicazioni per il grano panificabile e l’applicazione, per i cereali foraggieri, con limiti quantitativi attualmente fissati a zero. Inoltre, è prevista l’abolizione dell’intervento per il frumento duro, come pure per il riso e la carne suina; nonché un sistema di aggiudicazioni per il burro e per il latte scremato in polvere. Disaccoppiamento degli aiuti Per quanto riguarda le forme di sostegno parzialmente accoppiato alla produzione, se ne propone la soppressione per assicurare una ulteriore progressione verso il disaccoppiamento totale e l’integrazione dei sostegni parzialmente accoppiati ancora in vigore nel RPU; a titolo di eccezione, permarrebbe, tuttavia, la possibilità per gli Stati membri di mantenere, nella loro forma attuale, il premio alla vacca nutrice ed i premi ovini e caprini. Per il riso si prevede il raggiungimento del disaccoppiamento totale nel 2012 al seguito di un periodo transitorio durante il quale 50% dell’aiuto accoppiato confluirà nel regime di pagamento unico e il 50% accoppiato.. Anche il premio alla qualità del grano duro di 40 euro/ha verrà disaccoppiato dal 2010, prendendo quale periodo di riferimento 2005-2008. Abbandono del modello storico È prevista la possibilità per gli Stati membri di regolare il loro modello di RPU dal 2010 orientandosi verso importi dell’aiuto più omogenei, abbandonando il sistema di calcolo basato sullo storico. I modelli proposti sono due: il primo basato su una omogeneizzazione dei titoli esistenti e il secondo basato sulla regionalizzazione e l’attribuzione a tutti gli agricoltori di titoli in base alla superficie dichiarate e ammissibile al 15 maggio 2008. In questo secondo caso anche gli agricoltori attualmente senza titoli potrebbero riceverne. Limitazione minima dei pagamenti Per ridurre i costi amministrativi che, nel caso di piccole aziende sono talvolta superiori al sostegno ricevuto dalla Pac, si propone l’obbligo per gli Stati membri di prevedere sia un importo minimo di pagamento di 250 euro o/e una superficie eleggibile almeno di 1 ettaro. Modulazione degli aiuti diretti Per consentire agli Stati membri di fare fronte alle crescenti necessità legate alle nuove sfide, utilizzando per ciò le misure di sostegno dello sviluppo rurale, si ritiene necessario un aumento, nell’Ue a quindici, dell’8% su quattro anni, del tasso della modulazione obbligatoria che passerà così dal 5% al 7% nel 2009, al 9% nel 2010, all’11% nel 2011 ed al 13% nel 2012 (per i pagamenti superiori a 5.000 euro). I fondi provenienti dalla percentuale di modulazione applicata, al di sopra del 5% già in essere, rimarrebbero nello Stato membro in cui sono stati generati. Alla modulazione fissa si aggiunge inoltre una modulazione progressiva dei pagamenti: del 3% per le imprese agricole che ricevono tra 100.000 e 200.000 euro all’anno, dal 6% tra 200.000 e 300.000 euro e del 9% al di là di 300.000 euro. Quote latte Dopo l’aumento del 2% già proposto per il 2008/09, si propone un aumento annuale delle quote dell’1% dal 2009/10 al 2013/14 (sino a un 5% complessivo). È prevista la possibilità di utilizzare l’articolo 69 per sostenere alcune regioni, quelle di montagna in particolare (ma non soltanto) che rischiano di avere difficoltà a mantenere una produzione minima di latte. Rafforzamento dell’articolo 69 L’idea che si evince dal testo proposto è quella di dare maggior peso a questo strumento con un aumento delle risorse disponibili prevedendo grazie ai seguenti adeguamenti: – misure per tenere conto degli svantaggi sopportati dagli agricoltori in alcune regioni specializzate nelle produzioni di latte, bovine ed ovi-caprine; – possibilità di utilizzare gli importi trattenuti per completare i diritti in zone sottoposte a programmi di ristrutturazione o di sviluppo; – concessione, a certe condizioni, di un sostegno per alcune misure di gestione dei rischi:
Condizionalità In materia di condizionalità degli aiuti diretti, si propone l’eliminazione di alcuni obblighi che non sono considerati pertinenti o non sono legati alla responsabilità dell’agricoltore e l’introduzione di nuove buone condizioni agricole ed ambientali. |
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