Il braccio di ferro sui prezzi varca l’oceano
Il braccio di ferro sui prezzi all’interno della filiera agroalimentare rimbalza sulle due sponde dell’oceano con la forbice dei prezzi tra produzione e consumo che si allarga mentre aumentano i costi di produzione delle imprese agricole. Se in Italia la Coldiretti è impegnata a sostenere le imprese nelle difficili trattative sui prezzi, dal latte al pomodoro, anche evidenziando le distorsioni che si accumulano nel percorso dal campo alla tavola, negli Stati Uniti è la National Farmers Union (l’organizzazione delle imprese agricole statunitensi) a pubblicare sul proprio sito un appello diretto ai consumatori con esempi e cifre per i prodotti di normale consumo, sulla base di una analisi svolta dall’Usda (il Dipartimento dell’agricoltura statunitense).
“Lo sai che agricoltori ed allevatori ricevono solo 20 centesimi per ogni dollaro speso dai consumatori per l’alimentazione ?” si legge nel sito con la precisazione che il marketing. la trasformazione, l’ingrosso e la distribuzione al dettaglio assorbono 80 centesimi di ogni dollaro speso in alimenti dai cittadini americani. E poi un elenco di esempi come la pancetta venduta al dettaglio a 3,29 dollari al pound mentre gli allevatori ricevono 0,37 dollari, le carote pagate dai consumatori 1,99 dollari ogni due pounds mentre gli agricoltori ricevono solo 0,39 dollari, il latte sui banchi di vendita a 3,49 dollari al gallone mentre in stalla viene pagato 1,66 dollari e la confezione di sei barattoli di birra venduta a 5,05 dollari dei quali solo 0,11 arrivano agli agricoltori. |
