Il fondo sovrano della Cina sta spostando la sua attenzione verso il settore agricolo e le forniture alimentari globali. Lo rivela un articolo apparso sull’autorevole quotidiano britannico Financial Times secondo il quale il gigante asiatico sta investendo sempre più nell’agroalimentare.
Il fondo sovrano della Cina sta spostando la sua attenzione verso il settore agricolo e le forniture alimentari globali, seguendo una strategia che riflette le priorita’ indicate dalla nuova leadership del paese.
In un articolo pubblicato sul Financial Times, Ding Xuedong, presidente della China Investment Corp., ha fatto sapere che il fondo sovrano da 650 miliardi di dollari del paese vuole aumentare gli investimenti nel settore agricolo, in tutto il mondo e "lungo tutta la catena del valore".
Facendo un accenno al dibattito che circonda precedenti tentativi, posti in essere da governi asiatici e mediorientali, per assicurarsi terreni agricoli e rifornimenti alimentari in paesi poveri, in particolare in Africa, Ding ha dichiarato che la CIC vuole stringere alleanze con governi, organizzazioni multilaterali, e altri investitori istituzionali.
Ha, inoltre, sottolineato come l’impegno del suo fondo sia volto a "migliorare la sicurezza alimentare dei paesi in cui investe, offrendo il proprio contributo alla creazione di posti di lavoro in loco e alla crescita economica".
La CIC prestera’ particolare attenzione ai settori agricoli che, in passato, sono stati trascurati dai grandi investitori istituzionali, come l’irrigazione, la trasformazione della terra, e la produzione di foraggio per animali, ha detto.
L’attenzione ha cominciato a concentrarsi sul settore agricolo, lo scorso anno, e segna il secondo grande cambiamento strategico per il fondo, da quando e’ stato creato nel 2007.
Negli ultimi anni, le aziende cinesi, la maggior parte delle quali possedute dallo stato, hanno effettuato massicci investimenti nell’acquisto di terreni fertili e nella produzione alimentare, in particolare in Asia, in Africa e in America Latina.
Le aziende cinesi hanno investito nella produzione alimentare in Ucraina, prima dello scoppio della crisi politica, e, lo scorso anno, l’investimento del produttore cinese Shuanghui nella Smithfield Foods, il maggior produttore statunitense di carni suine, e’ stata la piu’ grande acquisizione cinese di un’azienda americana.
All’inizio, la CIC si e’ concentrata sull’acquisizione di azioni di istituzioni finanziarie statunitensi, come Blackstone, il fondo di private equity, e Morgan Stanley. Ma di fronte alle perdite di questi investimenti, in conseguenza della crisi economica, la CIC ha corretto la sua strategia, concentrandosi su energia, metalli, miniere e altre hard commodity, necessarie per alimentare l’impetuosa ascesa industriale della Cina.
Ding e’ diventato presidente della CIC un anno fa, non molto tempo dopo che il presidente cinese Xi Jinping ha assunto il controllo del paese, e la nuova strategia del fondo e’ in linea con le priorita’ della nuova amministrazione. (…)
L’impennata della domanda cinese di carne, prodotti lattiero caseari, cereali, e altre soft commodity e’ destinata a esercitare una maggiore pressione sulle forniture alimentari globali, poiche’ un quinto dell’umanita’ cerca regimi alimentari piu’ ricchi e piu’ vari. (…) [Jamil Anderlini, quotidiano – a cura di agra press]