il Punto Coldiretti

Il Papa a Coldiretti: “La vostra sfida contro la crisi”

“La perdurante crisi economico-finanziaria, con le conseguenti incognite, pone gli imprenditori agricoli e ittici di fronte a sfide inedite e certamente difficili, che voi siete chiamati ad affrontare da cristiani, coltivando un rinnovato e profondo senso di responsabilità, dando prova di solidarietà e di condivisione. Considerato poi che alla base dell’attuale difficoltà economica vi è una crisi morale, adoperatevi con sollecitudine affinché le istanze etiche mantengano il primato su ogni altra esigenza. Occorre, infatti, portare il rimedio là dove è la radice della crisi, favorendo la riscoperta di quei valori spirituali dai quali poi scaturiscono le idee, i progetti e le opere. Come ho ricordato nell’enciclica Caritas in veritate, «dobbiamo assumere con realismo, fiducia e speranza le nuove responsabilità a cui ci chiama lo scenario di un mondo che ha bisogno di un profondo rinnovamento culturale e della riscoperta di valori di fondo su cui costruire un futuro migliore» (n. 21)”.

E’ uno dei passaggi del discorso di Papa Benedetto XVI (leggi il testo integrale) ai dirigenti nazionali, regionali e provinciali della Coldiretti, pronunciato nel corso dell’udienza a cui hanno partecipato in Vaticano i vertici della principale Organizzazione agricola italiana. “La società, l’economia, il lavoro non rappresentano ambiti unicamente secolari, tanto meno estranei al messaggio cristiano, ma spazi da fecondare con la ricchezza spirituale del Vangelo – ha poi ricordato il Pontefice -. La Chiesa, infatti, non è mai indifferente alla qualità della vita delle persone, alle loro condizioni lavorative, e avverte la necessità di prendersi cura dell’uomo e dei contesti in cui egli vive e produce, affinché siano sempre più luoghi autenticamente umani e umanizzanti”.

“L’obiettivo che ci proponiamo è quello di garantire un sistema di tutela sociale ed economica in grado di assicurare il giusto reddito alla nostra gente e un cibo sicuro e accessibile a tutti – ha sottolineato davanti al Santo Padre il presidente della Coldiretti Sergio Marini -. La Coldiretti persegue i propri obiettivi alla luce di una sana sussidiarietà e di una fattiva solidarietà tra i soci e verso i cittadini più bisognosi. Valori questi che applichiamo con uguale impegno in ogni parte del Paese con lo scopo di tenere alto il sentimento della coesione nazionale.

“Sono soprattutto le parole della Caritas in veritate, in cui Vostra Santità invita le organizzazioni sindacali a uscire dalla esclusiva difesa degli interessi dei propri iscritti, per individuare nella società civile l’ambito più consono all’azione di difesa e promozione del mondo del lavoro, che ci hanno motivato a dare vita a un progetto che abbiamo chiamato Filiera agricola italiana – ha poi ricordato Marini -. E’ la nostra risposta all’appello che abbiamo letto nelle Vostre parole. E’ il nostro contributo per rispondere alla difficile crisi che attanaglia tutti noi. Un impegno che da un lato va a salvaguardia dell’identità dell’agricoltura italiana, il rispetto dell’ambiente e della biodiversità; dall’altro garantisce ai consumatori giusta qualità e quantità, genuinità e sicurezza degli alimenti, conciliando i bisogni di consumatori e di produttori. Questo nostro quotidiano impegno, coglie l’obiettivo di ritrovare, per noi tutti e per la comunità in cui viviamo, un diverso equilibrio fra dimensione materiale e dimensione immateriale, agganciata a valori permanenti e non usurabili, soprattutto in questi tempi di crisi. Padre Santo in questa occasione che è per noi di grande festa e di soddisfazione ci teniamo particolarmente ad esprimerle la più sincera solidarietà per le asprezze rivolte alla Chiesa.

Le esprimiamo affetto sincero nella certezza che il bene prevarrà. Gli agricoltori delle campagne italiane Le vogliono bene e oggi sono qui per dimostrarglielo. Sappiamo di potere sempre contare sul Suo affetto. Ci ricordi nelle sue preghiere. Ne abbiamo bisogno in particolare oggi, in quanto viviamo una stagione di profonda crisi economica e sociale che colpisce duramente le nostre imprese e ci fa guardare con preoccupazione al futuro”.

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