Il prezzo giusto per il latte alla stalla fa paura
La battaglia degli allevatori per un giusto prezzo del latte alla stalla ha ottenuto già ottimi risultati con il Coordinamento delle cooperative della Coldiretti che ha scelto di sostenere l’iniziativa di mobilitazione, di fronte all’insostenibile aumento dei costi di produzione. Una decisione che ha messo in fibrillazione l’intero sistema industriale del latte italiano che, negli organi di stampa, ha fatto scendere in campo a difesa i suoi “cavalieri” . Non deve quindi stupire che in una intervista a un settimanale di settore il Presidente di Fedagri attacchi la richiesta di Coldiretti per un giusto prezzo del latte alla stalla, con una reazione scomposta e contraddittoria. Secondo Paolo Bruni “il prezzo giusto risponde a una visione assistenzialistica” e pertanto da condannare. Questa affermazione non solo tradisce i veri valori della cooperazione nella quale migliaia di allevatori credono e investono ma ci fa sorgere un inquietante dubbio : se il giusto prezzo non va bene evidentemente l’obiettivo perseguito dal rappresentante della cooperazione è quello di mirare a “un prezzo ingiusto”.
In fondo, questa dichiarazione non ci meraviglia affatto, anzi, svela una grande verità. E’ in atto da tempo un abbraccio mortale della rappresentanza della cooperazione con l’industria a sostegno degli interessi di quest’ultima. Una situazione che rende non solo necessaria, ma anche improrogabile l’azione che la Coldiretti ha messo in piedi per dialogare direttamente con le cooperative che devono porre al centro l’interesse dei soci. A conferma di tutto vi sono le dichiarazioni su un altro settimanale di settore dello stesso Paolo Bruni. In questo caso il presidente di Fedagri invece di preoccuparsi delle strutture che dice di rappresentare e che liquidano il latte meno dell’industria, se la prende con la Coldiretti che con le sue manifestazioni ha rotto il fronte industriale portando la principale industria del settore a pagare il latte in Lombardia 42 centesimi al litro. Una seria rappresentanza di cooperazione dovrebbe, in questi casi, porsi seri interrogativi su quello che non ha fatto per rendere competitivo il comparto che rappresenta e non prendersela con chi smaschera un’anomalia che è sotto gli occhi di tutti . Ma questo, forse, è chiedere troppo! |
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