il Punto Coldiretti

Il Vaticano: “Nessun pronunciamento favorevole sugli ogm”

Non c’è stato alcun "pronunciamento favorevole da parte del Vaticano" sugli ogm: lo puntualizza l’Osservatore romano, dopo che, nella giornata in cui Bruxelles dava il via libera alla patata transgenica, sui media rimbalzavano le presunte aperture di monsignor Sanchez Sorondo, presidente della Pontificia Accademia delle Scienze.

“Tra le diverse prese di posizione – scrive il giornale vaticano – alcuni media hanno creduto di leggere anche un ipotetico pronunciamento favorevole da parte del Vaticano. Che non c’è stato. Si è parlato di un esplicito ‘sì’ all’uso di organismi geneticamente modificati in agricoltura, confondendo ancora una volta commenti e punti di vista di singoli ecclesiastici con dichiarazioni ‘ufficiali’ attribuibili alla Santa Sede o alla Chiesa. La quale – lo  spiega con chiarezza la Caritas in veritate – non possiede ‘soluzioni tecniche da offrire’ ma ha ‘una missione di verità da compiere, in ogni tempo ed evenienza, per una società a misura dell’uomo, della sua dignità, della sua vocazione’".         

"Missione nella quale – prosegue l”Osservatore romano’ – rientra, per esempio, la severa denuncia dello scandalo della fame nel mondo, che oggi – scrive ancora Benedetto XVI – ‘non dipende tanto da scarsità materiale, quanto piuttosto da scarsità di risorse sociali, la più importante delle quali è di natura istituzionale’. E non è un caso che proprio nel 2009 – anno in cui nei Paesi in via di sviluppo le coltivazioni ogm sono cresciute del 13 per cento (contro una media mondiale del 7) raggiungendo quasi la metà dell’intera superficie del pianeta coltivata con piante transgeniche – gli affamati nel mondo abbiano superato per la prima volta quota un miliardo".

“Condividiamo la posizione della Santa Sede – ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini – che ci incoraggia a sostenere un modello di sviluppo economico e agroalimentare a misura d’uomo per rimuovere le vere cause della fame nel mondo che sono soprattutto di carattere sociale e istituzionale piuttosto che collegabili alla carenza di cibo”.

“Sosteniamo e condividiamo quindi la posizione del ministro delle Politiche agricole Luca Zaia – ha detto ancora il presidente della Coldiretti – di avviare la procedura per richiedere alla Commissione europea la clausola di salvaguardia con cui bloccare la commercializzazione e la coltivazione della patata biotech nei nostri territori, cosi come ci impegneremo ad attuare qualsiasi iniziativa di carattere legislativo o referendario per continuare a mantenere il nostro paese libero da coltivazioni geneticamente modificate”.

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