In calo i prezzi agricoli, perdono ancora i cereali (-18,9%)
Autunno negativo per i prezzi agricoli che a ottobre fanno segnare un calo complessivo del 4 per cento dopo il -2,1 per cento registrato a settembre. Secondo le ultime rilevazioni di Ismea, a soffrire maggiormente sono le quotazioni dei cereali che scendono del 18,9 per cento rispetto allo stesso periodo del 2012, condizionate dall’ondata di ribassi sui mercati internazionali. Segno meno anche per le sementi e le colture industriali, con un calo del 10,7 per cento, mentre contengono i danni frutta fresca (-1,9 per cento), ortaggi (-2,3 per cento) ed olio d’oliva (-2,9 per cento). Meglio fa il vino, con una crescita del 2 per cento e, ancora di più, il tabacco, che guadagna il 30,7 per cento sul prezzo dell’ottobre dello scorso anno. Complessivamente in calo, seppur di poco, i prodotti zootecnici, dove si presentano però situazioni diversificate. Tutte negative le quotazioni di bovini e bufalini (-1,6 per cento), ovini e caprini (-6 per cento) e suini (-13,8 per cento). Nel confronto annuale perdono anche uova fresche (-6,70 per cento) e volatili domestici (-3,7 per cento). In controtendenza i lattiero-caseari (+4,7 per cento), con punte del +38 per cento per il burro. Tra i formaggi a pasta dura si rilevano andamenti contrapposti, con il Pecorino romano rincarato in un anno del 19,1 per cento, a causa della minore offerta, e Parmigiano reggiano e Grana padano scesi in media del 2,7 per cento e del 3,5 per cento. |