il Punto Coldiretti

In Romania gli agricoltori non vogliono i semi Ogm neppure gratis

Gli agricoltori rumeni non vogliono i semi Ogm neppure gratis, poiché sono poco produttivi. Dopo che nel 2006 la Romania era stata la prima ad accogliere la soia transgenica, le aziende agricole hanno abbandonato le colture geneticamente modificate tanto che la Monsanto è arrivata ad offrirle gratuitamente, come racconta un articolo apparso sul portale francese Infogm.org.

Nel 2015, il mais geneticamente modificato MON810 non e’ piu’ molto popolare in Romania. Solo due ettari e mezzo sono stati coltivati con questa pianta geneticamente modificata (contro 770 ettari nel 2014)… E’ una prima volta storica. In effetti, la Romania e’ stata, prima del suo ingresso nell’Unione Europea, un paese che ha accolto piu’ di 140.000 ettari di soia transgenica tollerante al glifosato nel 2006. Tuttavia, poiche’ questa soia Roundup Ready non e’ autorizzata dalla legislazione europa, la Romania ne ha dovuto abbandonare la coltivazione con l’ingresso nella Comunita’ Europa nel 2007. Poteva tuttavia coltivare, come la Spagna, il mais transgenico MON810 che produce un insetticida contro la piralide. Cosa che ha fatto. In Romania (…) le relazioni tra il ministero dell’Agricoltura e le aziende di biotecnologie, come la Monsanto o Syngenta, sono sempre state molto cordiali. Cosi’, due ministri dell’Agricoltura sono due ex dipendenti della Monsanto: Valeriu Tabara ha lavorato come direttore dei progetti di ricerca e Stelian Fuia e’ stato direttore del marketing per Monsanto Europa. Secondo l’associazione rumena Eco Ruralis, quando Monsanto si e’ resa conto che gli agricoltori si allontanavano dalle sue sementi, ha iniziato a offrirle gratuitamente, e questo accade dal 2012, come testimoniano dei documenti della Monsanto che Eco Ruralis ha recentemente reso pubblici (…). Questa strategia, tuttavia, non ha funzionato. Infatti, quest’anno nessun agricoltore ha coltivato il mais MON810 e i due ettari e mezzo seminati con questa varieta’ si trovano in una stazione di ricerca nel nord-est del paese, a Neamt. Il poco interesse degli agricoltori per il mais Ogm e’ dovuto, in parte, alla sua debole produttivita’. Le varieta’ convenzionali disponibili hanno rese piu’ interessanti. Se gli agricoltori rumeni si allontanano dalla sola varieta’ autorizzata per la coltivazione commerciale, ciononostante il paese continua a condurre test sul campo. Nel 2015, la Romania ha permesso di sperimentare non solamente del mais Ogm ma anche dei prugni transgenici. Ricordiamolo, la Romania e’ uno dei centri di origine del prugno, vi esistono numerosissime varieta’ selvatiche o coltivate. (…) Degli altri quattro paesi che hanno coltivato mais MON810 nell’UE nel 2014, siamo riusciti ad ottenere i dati delle superfici per il 2015 in Repubblica Ceca e Slovacchia. In questi due paesi e’ confermata la tendenza osservata in Romania. In effetti, in Slovacchia la superficie e’ (…) passata da 411 ettari a 104, 07 ettari, mentre in Repubblica Ceca (…) da 1754 a 997 ettari. In questo paese, il ministero dell’Agricoltura ci spiega che il numero di colture transgeniche e’ fortemente diminuito: sono solamente in 11 ad aver acquistato le sementi della Monsanto (a fronte dei 18 del 2014). In ultima analisi, il mais MON810 rappresenta solamente lo 0,30% delle coltivazioni di mais in Repubblica Ceca. [Christophe Noisette, portale – a cura di agra press (gin)]

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