Progetto Eats, il dialogo sociale a supporto dell’agroalimentare
Accrescere e rafforzare il ruolo degli attori delle filiere agroalimentari attraverso il dialogo sociale: è questo lo scopo del progetto europeo Eats, a cui aderisce anche Coldiretti. Una iniziativa che si propone di identificare, diffondere e promuovere le migliori pratiche di dialogo sociale nel settore agroalimentare diffuse in Italia, Francia, Spagna, Bulgaria, Grecia e Macedonia del Nord, nonché sviluppare nuove linee guida che possano essere utili ai Paesi membri per affrontare le sfide presenti e future dell’organizzazione del lavoro in tale comparto. Nella fase iniziale del progetto, l’attività si è concentrata sulla raccolta e analisi di dati relativi allo stato attuale di percezione e attuazione del dialogo sociale. Tramite una ricerca desk e la somministrazione di un questionario a sindacalisti e rappresentanti delle associazioni datoriali dei paesi partner, si è lavorato ad una migliore comprensione del tema. A partire dalla ricostruzione del quadro normativo e delle principali modalità di sviluppo del dialogo sociale, che ha messo in evidenza, l’esistenza, sul fronte delle relazioni industriali, di diversi modelli nazionali di attuazione di quest’ultimo e una fragilità strutturale per quanto riguarda l’agricoltura. Fragilità imputabile a vari fattori, tra cui quadri legislativi nazionali non favorevoli al dialogo sociale, la frammentazione, almeno in alcuni paesi, delle organizzazioni datoriali e modesta rappresentatività delle federazioni sindacali del settore. D’altra parte, è anche emerso, soprattutto dai questionari, che il dialogo civile è comunemente percepito come importante, sebbene con diverse intensità e con tematiche differenti a seconda delle aree geografiche dei rispondenti. Complessivamente, per esempio, il questionario ha fatto emergere che negli stati dell’Europa meridionale c’è una maggiore attenzione al dialogo sociale di quanto avvenga nei paesi dell’Europea orientale; così come che, rispetto ai temi oggetto di dialogo sociale, nell’Europa dell’Est si fa poco riferimento al lavoro dei migranti, molto dibattuto invece nell’Europa meridionale. I risultati della ricerca sono stati già oggetto di dibattito nei primi due workshop previsti dal progetto, tenutisi tra maggio e giugno in Italia e Spagna e saranno ulteriormente affrontati nei workshop che si terranno tra le fine del 2023 e il 2024 ancora in Francia, Grecia e Bulgaria. Occasioni per approfondire un tema che, per quando riguarda il settore agroalimentare, è ancora poco oggetto di studi e ricerche. Il progetto Eats è finanziato dall’Unione Europea. Le opinioni espresse, tuttavia, appartengono al solo o ai soli autore/i e non riflettono necessariamente quelle dell’Unione Europea. Né l’Unione Europea né l’amministrazione erogatrice possono esserne ritenute responsabili |
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