il Punto Coldiretti

Kit per falsificare il parmigiano, si muove l’Interpol

Contro i kit per falsificare parmigiano e mozzarella si muove l’Interpol. A due settimane dalla denuncia della Coldiretti del nuovo fenomeno di agro pirateria ai danni del made in Italy, i Nac Nuclei antifrodi carabinieri del Ministero delle Politiche agricole hanno individuato la diffusione su internet di una vasta gamma di cheese-kit prodotti e commercializzati anche in Nuova Zelanda e Australia, oltre che in Gran retagna e in Usa. L’obiettivo è ora quello di fermarne la vendita, grazie anche al coinvolgimento dell’Interpol.

Soddisfatta la Coldiretti che ha sottolineato come “la vendita n tutto il mondo di kit miracolosi che promettono di falsificare i più prestigiosi formaggi italiani è un inganno intollerabile e uno scandaloso scempio che deve essere fermato al più presto per il danno economico e soprattutto di immagine che mette a rischio la credibilità conquistata di prodotti divenuti simbolo del Made in Italy di qualità, grazie al lavoro di intere generazioni di allevatori e casari impegnati a rispettare rigorosi disciplinari”.

Le confezioni mostrate a Cernobbio sono state prodotte in Usa, Australia e Gran Bretagna e promettono di ottenere una mozzarella in appena 30 minuti e gli altri formaggi italiani in appena due mesi. Il kit contiene recipienti, colini, garze, termometri, piccole presse oltre a lipasi ed altre polveri, e garantiscono di ottenere prodotti caseari ben identificati che sono una chiara contraffazione dei nostri più celebri formaggi, dal Parmigiano Reggiano al Pecorino Romano, dalla Mozzarella alla Ricotta.

Ad esempio il kit acquistato dall’ Australia al prezzo di 81 dollari australiani, pari a circa 57 euro, consente di preparare Parmigiano o Romano con piccole variazioni nella miscelazione degli ingredienti. E’ curioso il fatto che non si faccia cenno alla provenienza del latte, se ovino o bovino, che comunque deve essere pastorizzato e lavorato alla temperatura di 37 gradi centigradi.

Occorre dunque evitare che si ripeta il fenomeno dei wine kit a danno dei nostri vini più conosciuti, che ha raggiunto una dimensione inquietante nel mondo e nell’Unione Europea dove si stima che almeno venti milioni di bottiglie di pseudo vino all’anno vengano preparati con semplici polveri che promettono di ottenere in pochi giorni vini dalle etichette piu’ prestigiose, Chianti, Valpolicella, Frascati, Primitivo, Gewurztraminer, Barolo, Lambrusco o Montepulciano.

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