il Punto Coldiretti

La Cina apre le porte ai kiwi italiani

La Cina apre le porte ai kiwi italiani. E’ un fatto storico la caduta dell’embargo da parte del paese asiatico verso la frutta made in Italy. Sino ad oggi ostacoli di carattere burocratico, sanitario ed amministrativo avevano, infatti, bloccato le esportazioni, precludendo il mercato cinese alle imprese agricole del nostro paese.

Con la decisione del Governo di Pechino si apre invece una serie di opportunità, anche in considerazione del fatto che l’Italia è il primo produttore di kiwi nel mondo.

"Ma considerato il boom di consumi che sta portando la Cina a trasformarsi da paesi esportatore a paese importatore, l’apertura del grande Paese asiatico apre la strada anche alle altre produzioni ortofrutticole – sottolinea la Coildiretti – sinora bloccate dal presunto pericolo della diffusione di insetti dannosi per le piante come la mosca mediterranea della frutta".

Dai 40 chili di frutta a persona del 1998, i cinesi sono arrivati oggi a consumarne 70 chili. Esemplare il caso delle mele, che sono il frutto preferito nel paese asiatico. Si prevede che il consumo complessivi raggiungerà a breve le 25 milioni di tonnellate, pari a dodici volte il raccolto Made in Italy. In altre parole, un aumento di solo un chilo e mezzo a testa sarebbe sufficiente ad esaurire l’intera produzione di mele italiane.

"Il risultato ottenuto oggi – ha dichiarato il Ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia – anche grazie alla collaborazione con i servizi fitosanitari regionali e il mondo produttivo, è un grande segnale di apertura e successo per l’intero agroalimentare made in Italy".

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