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La Cina pronta a coprire la domanda russa di frutta e verdura

La Cina è pronta a coprire interamente la domanda russa di frutta, verdura, e prodotti sottaceto. Ad affermarlo è un articolo apparso sul portale britannico voiceofrussia, che analizza gli effetti delle misure di embargo adottate in seguito alla crisi ucraina

La Cina e’ pronta a coprire interamente la domanda russa di frutta, verdura, e prodotti sottaceto, secondo quanto riportato, mercoledi’ scorso, dal quotidiano Izvestia, che ha citato il direttore del Dipartimento del Commercio della provincia cinese di Shandong. E mentre diverse economie dell’Unione Europea continuano ad avvertire l’impatto negativo delle contromisure russe, stati come la Cina, l’India e il Brasile puntano ad aumentare le esportazioni alimentari dirette verso la Russia.
Le imprese cinesi sono interessate all’acquisto di semi di colza, miele, e cereali russi, ha dichiarato Zhang Qingwei.
La provincia di Shandong e’ pronta a rifornire carote, zenzero, aglio, pepe, piselli, zucche, pomodori, cetrioli e broccoli, cosi’ come pesche, pere, pompelmi e angurie, si legge nel rapporto.
Una fonte governativa ha dichiarato al quotidiano Izvestia che, a ottobre, la Russia e la Cina dovrebbero avere un round di negoziati, concernenti scambi commerciali reciprocamente vantaggiosi di prodotti agroalimentari biologici.
Il Rosselkhoznadzor, il servizio federale russo preposto al controllo veterinario e fitosanitario, ha confermato che le due controparti stanno discutendo delle forniture di prodotti agricoli. Il portavoce, Alexey Alexeyenko, ha sottolineato come la Cina sia interessata anche alla creazione di imprese agricole in Russia.
All’inizio di agosto, come ritorsione alle sanzioni occidentali, la Russia ha introdotto un divieto di un anno sulle importazioni di determinati prodotti alimentari provenienti dall’Unione Europea, dagli Stati Uniti, dal Canada, dall’Australia e dalla Norvegia. Il Servizio Doganale della Federazione Russa ha reso noto che, lo scorso anno, le importazioni provenienti da questi quattro paesi e dall’Unione Europea sono state pari a 9,1 miliardi di dollari.
Le perdite del settore agricolo italiano – conseguenti alle contromisure adottate dalla Russia, in risposta alle sanzioni punitive occidentali contro Mosca, a causa degli sviluppi in Ucraina – ammonteranno a 200 milioni di euro l’anno, secondo quanto dichiarato, martedi’, dagli esperti dell’associazione italiana Coldiretti, che riunisce i rappresentanti del settore.
"Con il divieto sulle importazioni di numerosi prodotti alimentari dirette verso la Russia – frutta e verdura, formaggio, carni e salumi, ma anche pesce – l’Italia perdera’ circa 200 milioni di euro l’anno", ha detto la Coldiretti.
Oltre alle perdite dirette, il settore sara’ colpito anche da perdite indirette, spiegano gli esperti. 
Numerosi paesi, come la Cina, l’India, e il Brasile hanno espresso la propria disponibilita’ ad aumentare le esportazioni alimentari dirette verso la Russia.
A settembre, una delegazione brasiliana, composta da funzionari del governo e da rappresentanti di 37 aziende private ha preso parte al World Food Moscow, la principale manifestazione fieristica russa dedicata ai prodotti alimentari e alle bevande. (…) [portale – a cura di agra press]

 

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