il Punto Coldiretti

La Finanziaria cambia il mercato dei Certificati Verdi

Con la manovra Finanziaria cambia il mercato dei Certificati Verdi. L’articolo 45 del decreto legge n. 78 del 31 maggio 2010 abolisce l’obbligo di ritiro dell’eccesso di offerta di certificati verdi da parte del Gse, Gestore dei servizi elettrici, stralciando l’articolo 2, comma 149, della Legge 244/2007 (Finanziaria 2008) e l’articolo 15, comma 1, del decreto del Ministro dello sviluppo economico 18 dicembre 2008.

L’introduzione dell’obbligo per il Gse di ritirare i certificati rimasti invenduti fino al 2011 era servito a riequilibrare il mercato dei Certificati Verdi (CV), i cui titoli avevano subito una repentina svalutazione a causa dell’eccesso di offerta.

Per l’Associazione le Fattorie del Sole-Coldiretti, l’abolizione dell’obbligo del riacquisto dei certificati verdi in eccesso in dote agli operatori delle rinnovabili da parte del gestore dei servizi energetici (Gse) potrebbe portare, in assenza di un adeguamento coerente della quota d’obbligo, a una sostanziale destabilizzazione della borsa dei CV e di conseguenza a effetti disastrosi per i piccoli produttori di corrente elettrica da fonte rinnovabile.

“Tra i piccoli operatori – afferma Giorgio Piazza, Presidente dell’associazione le Fattorie del Sole-Coldiretti -, ci sono anche le imprese agricole che pioneristicamente hanno avviato i primi impianti di biogas e biomassa, e che alle condizioni attuali saranno presto alla canna del gas”.

Oltre alle difficoltà di avvio, non solo hanno subito un periodo di svalutazione dei CV ma, avendo messo in esercizio commerciale gli impianti prima del 1 gennaio 2008, non possono accedere alla tariffa omnicomprensiva di 0,28 centesimi di euro per kWh prodotto. Ciò crea una evidente incoerenza nella ratio su cui i meccanismi di incentivazione si fondano ed è necessario introdurre, anche per evitare distorsioni nella concorrenza tra le medesime imprese agricole produttrici di energia, una previsione specifica che accordi alle stesse il coefficiente precedentemente previsto, in modo da garantire livelli simili di incentivazione per entrambi i sistemi.

“Per questo – prosegue Piazza -, è necessario estendere al più presto il beneficio della tariffa fissa onnicomprensiva anche agli impianti di biogas realizzati da aziende agricole e già in esercizio alla data del 31 dicembre 2007, limitatamente al periodo residuo di incentivo, come prevede un emendamento del Progetto di Legge competitività”.

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