il Punto Coldiretti

Lactalis, ok della Consob all’Opa su Parmalat

Con l’ok della Consob all’Offerta pubblica di acquisto (Opa) della Lactalis su Parmalat – che avrà inizio il prossimo 23 maggio e terminerà l’8 luglio, salvo eventuali proroghe – il colosso francese potrebbe aumentare la sua esposizione presso le banche fino a raggiungere i 7,7 miliardi di euro (attualmente il suo debito ammonta a 4,3 miliardi di euro).

L’Opa ha un valore di 3,4 miliardi di euro; agli azionisti verrebbe pagato un importo di 2,6 euro per azione (20 centesimi in meno del prezzo di acquisto delle quote dei tre fondi esteri che hanno già ceduto il loro 15,4% del capitale). Ma, al di là degli aspetti prettamente finanziari, tutta l’attenzione è puntata sul progetto industriale che Lactalis presenterà al Consiglio di amministrazione dell’azienda di Collecchio; molti i nodi ancora da sciogliere, non ultimo quello dell’impatto dell’intera operazione sul sistema-Italia.

“L’italianità – ha commentato ‘a caldo’ il presidente della Coldiretti Sergio Marini – per noi significa latte italiano, valorizzazione dell’agricoltura italiana e Made in Italy che contiene prodotti italiani. Se questo lo fa Lactalis meglio di come oggi lo fa Parmalat, benvenuta Lactalis. Per noi, come abbiamo sempre sostenuto, è prioritario un progetto industriale che valorizzi veramente il latte e gli allevamenti italiani e si impegni su un  Made in Italy che, oltre al marchio, contenga materie prime nazionali, come purtroppo poche volte è avvenuto. C’è bisogno di mettere un po’ di Italia vera dentro i marchi del Made in Italy soprattutto se si chiamano Parmalat e fanno esplicito riferimento ad un territorio che esprime una realtà produttiva gastronomica famosa nel mondo. Ci auguriamo che dietro la sfida finanziaria per la conquista della Parmalat, ci sia veramente la volontà di valorizzare con il marchio il valore aggiunto del latte italiano, del vero Made in Italy e il lavoro necessario per realizzarlo. E’ questo il punto su cui ci confronteremo e che guiderà il nostro giudizio e le nostre azioni”.

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