il Punto Coldiretti

Latte, contro francesi pigliatutto intervenga l’Antitrust

L’ultima operazione della multinazionale del latte francese Lactalis è stata l’acquisizione del Consorzio Cooperativo Latterie Friulane annunciata silenziosamente a fine anno e festeggiata con una lettera in cui si annunciava agli allevatori italiani fornitori dei diversi marchi del Gruppo un ulteriore taglio a 35 centesimi al litro del prezzo del latte.

A denunciarlo sono la Coldiretti e il Codacons, chiedendo con un esposto di fare luce sugli abusi di dipendenza economica a danno dei produttori di latte fresco La presenza della multinazionale francese Lactalis in Italia inizia nel 2003 con l’acquisizione dell’Invernizzi, continua con quella della Galbani e della Locatelli e poi nel 2011 con la Parmalat ed infine con l’acquisizione del Consorzio Cooperativo Latterie Friulane.

A ciò si aggiunge la strana storia della Centrale del Latte di Roma, che vede coinvolta la multinazionale francese Lactalis. Nel marzo del 2010 una Sentenza del  Consiglio di Stato ha dichiarato la nullità della vendita della Centrale del Latte di Roma a Cirio da parte del Comune di Roma e tutti gli atti conseguenti, compresa la successiva vendita a Parmalat, pertanto  le azioni della Centrale del Latte sono ritornate al Comune di Roma, il quale però, dopo cinque anni, non ha ancora avviato le procedure di recupero delle proprie azioni. Intanto il progetto per il recupero della Centrale è chiaro: prevede un ruolo di partecipazione diretto degli allevatori nelle scelte che riguardano l’azienda.

Il risultato di questa situazione di mercato è un evidente squilibrio contrattuale tra le parti che determina un abuso, da parte dei trasformatori, della loro posizione economica sul mercato, dalla quale gli allevatori dipendono. I prezzi praticati dagli intermediari della filiera del latte fresco sono iniqui e gli allevatori manifestano ormai evidenti segni di cedimento.

La Coldiretti, sostenuta anche dall’intervento di Codacons, hanno chiesto, allora, all’Antitrust (AGCM) che si faccia chiarezza sulla questione dei prezzi e dei costi di produzione, argomento ancora troppo poco indagato, e che si individui la situazione di abuso in cui le imprese di trasformazione operano a danno di chi garantisce una materia prima di qualità.

La recente legge n. 27 del 2012 ha disposto interventi urgenti a tutela della concorrenza e dello sviluppo della competitività prevedendo, all’articolo 62, una disciplina specifica in materia di cessione dei prodotti agricoli e agroalimentari nelle relazioni commerciali. La particolare attenzione alle relazioni contrattuali nel settore agricolo è dovuta al riconoscimento della posizione di “debolezza” in cui versa una parte contraente rispetto ad imprese più forti sul mercato.

Il decreto che ha dato attuazione all’articolo 62 vieta le pratiche commerciali sleali e, in particolare, quelle pratiche che determinano prezzi palesemente al di sotto dei costi di produzione medi dei prodotti oggetto delle relazioni commerciali e delle cessioni da parte degli imprenditori agricoli.

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
2008 © Copyright Coldiretti - powered by BLUARANCIO S.p.A. | Redazione contenuti

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi